mercoledì 24 aprile 2013



VENDOLA: «INDECENTE CHI DICE SEL TRADITRICE DEL PD»
IL LEADER DI SEL: «CINICO FINO ALL'INDECENZA CHI PARLA DI NOSTRO TRADIMENTO» VERSO IL PD. SU LETTA: «OPPOSIZIONE COSTRUTTIVA, MA PER LA PRIMA VOLTA HO SENTITO CRITICHE SULLE POLITICHE DI AUSTERITY»

«Solo chi è cinico fino all'indecenza può parlare di tradimento di Sel» rispetto all'alleanza con il Pd. Lo dice il leader del partito, Nichi Vendola, alla direzione nazionale di Sel. «È vero che noi senza l'alleanza di 'Italia bene comune' non saremmo in parlamento - ha aggiunto - ma nemmeno il Pd, senza di noi, avrebbe ottenuto quel risultato e quella mole copiosa di parlamentari. Cari compagni del Pd - continua Vendola - prima si archivia questa polemica e meglio è per tutti». «Per la prima volta sento parlare con accenti critici delle politiche di austerity difese in un anno di governo Monti. Politiche che hanno devastato l'Italia e l'Europa», dice ancora il leader di Sel a margine della direzione nazionale del partito, riferendosi alle parole pronunciate oggi dal presidente del Consiglio incaricato, Enrico Letta. «Auguri a Enrico Letta, noi faremo opposizione costruttiva e responsabile al Governo con azionisti gli autori dello sfascio e cioè la destra berlusconiana». Ma per il governatore della Puglia l'ipotesi di un esecutivo di larghe intese Pd-Pdl «inizia un ciclo di governo di restaurazione, il governissimo che si sta cercando di mettere in piedi è un ritorno inaccettabile alla prima Repubblica». «L'intesa fra Pd e Pdl per dar vita ad un governissimo – aggiunge alla direzione del partito - porta a riesumare il cadavere della prima Repubblica con la blindatura di un'intera nomenclatura». FRANCHI TIRATORI, TUTTI SANNO CHI SONO «Tutti sanno chi è Bruto, chi sono i 101» franchi tiratori che hanno impallinato la candidatura al Colle di Prodi. «Questa investigazione è la più ridicola del mondo: non c'è bisogno di impronte digitali, è chiaro sotto i nostri occhi», osserva Vendola. «A tutti i tentativi di trascinarci da una parte e dell'altra, noi abbiamo detto Romano Prodi. Il centrosinistra poteva essere rilanciato dalla ricomposizione della frattura del '98». Quanto alle prospettive, il leader di Sel chiude le porte all'evenutalità che «il nuovo soggetto di sinistra» possa allargarsi «agli sconfitti e ai reduci della sinistra italiana». Lo dice lui stesso alla direzione nazionale del partito. «Vogliamo costruire - dice - una sinistra anti-ideologica per coniugare i temi dei beni comuni dei diritti e del lavoro. Ma è sbarrata la strada a eventuali rassemblement di sconfittismi e reduci della sinistra. Non sommeremo le fragilità di ciascuno altrimenti andremmo a schiantarci».
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