venerdì 29 marzo 2013


GRILLO PUNTA A CHIUDERE L'UNITÀ «FA PROPAGANDA CONTRO DI ME»

Per vent’anni l’Unità ha subito attacchi mirati e pesantissimi da Silvio Berlusconi, o è stata bollata come «giornale omicida» da Giuliano Ferrara, ora ci pensa Beppe Grillo a pretendere nel suo comizio virtuale che il nostro giornale muoia: «Stiamo mantenendo con i soldi pubblici un progetto editoriale di propaganda», attacca il leader Cinque stelle. Comunicati della Nie e del Cdr- Non è una novità, commenta il nostro direttore sul sito del quotidiano: «Grillo non è il primo che vuole la chiusura de l’Unità. L’hanno preceduto altri, tra i quali, guarda caso, anche Silvio Berlusconi», ma al leader M5S Claudio Sardo riconosce «un primato: nemmeno Berlusconi avrebbe avuto il coraggio di proporre un prolungamento del governo Monti». «Finanziamo un giornale di propaganda», titolava ieri il blog di Grillo. Nel testo i (presunti) conti del quotidiano, certamente in difficoltà come la gran parte dell’ editoria italiana: «L’Unità è in rosso per circa 3,5 milioni di euro. Ha subito una perdita di 4,3 milioni del 2011. Lo stesso anno ha ricevuto 3,709 milioni di euro di contributi pubblici, 5,267 milioni di euro per l’anno 2010. Ha un debito che a fine 2011 era di 21,22 milioni di euro: dei quali più di 8 nei confronti dei fornitori». Conti e dati duramente contestati dall’ azienda. «Ci dicano dove li hanno presi», risponde Giovanni Rossi, presidente della Federazione della Stampa. Poi Grillo lancia l’amo adatto al suo elettorato web: «Stiamo mantenendo con i soldi di tutti i contribuenti un progetto editoriale di propaganda. La prima pagina de l’Unità di oggi lo testimonia e in rete è stata inizialmente scambiata per un fotomontaggio: “Patto Grillo-Berlusconi: fermare il cambiamento’”». Già, perché il comico (o ex comico) che fa della democrazia diretta e delle libere espressioni il suo credo, salvo cancellare i commenti sgraditi, non ha mandato giù la prima pagina di ieri de l’Unità: nella foto Berlusconi e Grillo; il titolo, dai toni forti dopo il colloquio di Bersani con i capigruppo M5S e la coincidenza con le pretese dell’ex premier è, appunto, «Patto Grillo-Berlusconi: fermare il cambiamento». Il senso è spiegato nell’editoriale di Pietro Sparato, vicedirettore: «L’inedito asse tra Grillo e Berlusconi sembra sbarrare al tentativo di Bersani». Ma il leader 5 stelle invece di replicare alla critica, vuole zittire chi lo critica. Il comitato di redazione del nostro giornale ha fatto presente che «l’Unità non ha taciuto sotto il fascismo o al tempo dei quotidiani attacchi di Berlusconi e non lo farà oggi». I giornalisti spiegano come la testata sia «penalizzata dalla raccolta pubblicitaria e in un regime di mercato distorto dall’assenza di leggi che tutelino la libera concorrenza», ricevendo i finanziamenti pubblici all’editoria che «esistono in tutti i paesi democratici» e che sono stati fortemente ridotti, così da portare alla chiusura molte testate, soprattutto di sinistra. Fondi pubblici erogati per garantire la libertà di stampa e di informazione e il pluralismo riconosciuti come «valori fondanti» dalla Costituzione italiana, dalla Dichiarazione universale dei diritti dell`uomo e dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea. «Grillo deve imparare ad accettare critiche e polemiche», commenta con l’Unità Giovanni Rossi della Fnsi, «non può farle solo lui verso gli altri, quindi deve capire che anche gli altri possono criticare le sue posizioni. In democrazia funziona così». Questo come principio generale. In particolare, sull’attacco diretto al nostro giornale, il presidente della Fnsi afferma che «è un giornale vero, non è un’iniziativa fasulla fatta per drenare fondi del finanziamento pubblico», come è avvenuto per testate fantasma, con redazioni inesistenti. L’Unità, prosegue Rossi, è «un giornale che esprime un’opinione, una posizione politica, secondo un diritto costituzionale che deve essere garantito, in nome del pluralismo che deve, al di là delle opinioni di Grillo, continuare a caratterizzare questo Paese». Tra l’altro Giovanni Rossi fa presente che «come Fnsi abbiamo più volte avanzato proposte per una riforma che renda più trasparente il finanziamento pubblico all’editoria proposte che i colleghi de l’Unità, come di tanti altri giornali, hanno sempre sostenuto». Ma sul blog di Grillo sono molti i commenti critici e nel pomeriggio la questione sparisce. Così Marco Tosi scrive a Beppe: «Guarda che assieme ai rimborsi elettorali Bersani ha più volte dichiarato di voler eliminare anche quelli ai giornali! Comunque il titolo è vero! Se volete il cambiamento votate la fiducia e iniziate a proporre disegni di legge». Duro anche Alessio Perini. «Perché caro Grillo potresti dimostrare il contrario...» da ciò che ha detto l’Unità, «chi ti vota più... stai riconsegnando il paese in mano ad un criminale. Nella migliore delle ipotesi un suo uomo andrà al Quirinale». Perché sono molti a rimproverare al leader M5S: «Fai risorgere Berlusconi».                                             m.r.c.p.d.s.
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