venerdì 15 febbraio 2013





MONTI: È UNA NUOVA TANGENTOPOLI. BERSANI: 'DA DESTRA CATASTROFE MORALE' IL CAVALIERE: 'MAI DETTO 'TANGENTI', SONO UN REATO E VA PUNITO

"Mi sento più ferito quando sento certi cialtroni che dicono che hanno lasciato in ordine l'Italia mentre io l'avrei affossata che non più orgoglioso per gli apprezzamenti di Obama". Lo ha detto il premier Mario Monti durante la trasmissione Agora su Rai3. "Dopo tanti anni di governo Berlusconi non c'è una legge anti-corruzione. L'Italia - ha aggiunto Monti - è un paese importante, è un paese del G8, e certo può anche cadere nel ridicolo come è accadutoper l'atteggiamento ridicolo tenuto da qualcuno in passato". A Monti è stato chiesto se è possibile un parallelo con Tangentopoli: "Purtroppo sì - ha replicato - ma con una speranza minore. Nel 1993 ci fu un'azione liberatoria della magistratura, e si pensava che l'azione della magistratura e la coscienza dei cittadini avrebbero posto fine a quel fenomeno. L'azione dei magistrati è andata avanti ma la coscienza degli italiani che guidano gli altri italiani si è seduta". "Questi lunghi anni della destra ci hanno consegnato una situazione che assomiglia un po' a una catastrofe: economica, morale, etica", ha detto il leader del Pd Pier Luigi Bersani a Repubblica tv. "C'é - ha aggiunto - un disamore radicale in giro per il Paese e quindi immagino ci voglia un governo da combattimento perché bisogna che governi ma anche ricostruisca". "La storia non si ripete mai negli stessi termini, non credo tecnicamente si possa definire una tangentopoli simile a quella di quegli anni", ha detto Bersani. Tuttavia, si tratta di qualcosa che "segnala una distruzione di anticorpi" e, a proposito di Berlusconi, aggiunge: "Ci manca solo di giustificare".Berlusconi esclude invece "nella maniera più assoluta" che sia in corso una nuova Tangentopoli. "Non ho mai pronunciato la parola tangenti. Sono un reato e va evitato. E quando accade va punito", ha detto. "Siamo in testa e vinceremo. Quindi non ci sarà bisogno di alcuna grande coalizione", ha aggiunto Berlusconi. Una nuova Tangentopoli? "Non so se se ne sia mai andata", replica invece il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini. "Ma certo è che - ha aggiunto - bisogna fare pulizia, senza guardare in faccia a nessuno e tenendo presente che c'é da salvaguardare anche una realtà economica e industriale molto importante per il nostro Paese". "Naturalmente - ha proseguito Casini - bisogna avere fiducia nella magistratura e confidare nell'equilibrio. Gli eccessi non hanno mai portato da nessuna parte. Naturalmente bisogna andare fino in fondo, senza rispettare santuari di nessun tipo". "Ventuno anni dopo l'arresto di Mario Chiesa che fece scoprire tangentopoli la politica è rimasta la stessa della prima Repubblica e oggi vedo girare in manette persone che avevo già fatto arrestare io", ha affermato Antonio Di Pietro, a margine di un'iniziativa elettorale di Rivoluzione Civile in corso a Pisa. "E il cambiamento non c'é stato - ha spiegato Di Pietro - perché le facce della politica sono rimaste le stesse. Per voltare pagina servirebbero parlamentari che non avessero il conflitto d'interesse con tangentopoli ma lavorassero per punire le illegalità e il malaffare. Invece, ho sentito dire a Berlusconi che vuole ripristinare l'immunità parlamentare perché non vuole essere arrestato".Monti ha ricordato come il suo governo "ha fatto fatica, a causa della resistenza del Pdl, a far approvare un'adeguata legge anti-corruzione". Questa norma è arrivata dopo che, "dopo tanti anni di governo Berlusconi", non ne era stata approvata ancora una. Queste normative sul piano interno, ha spiegato ancora Monti, vanno accompagnate con azioni a livello internazionale: "Uno che ha governato tanti anni come Berlusconi doveva fare qualcosa a livello internazionale. L'Italia è un Paese importante, è nel G8, e certo può anche cadere nel ridicolo come è accaduto per l'atteggiamento ridicolo tenuto da qualcuno in passato". E' stato quindi chiesto a Monti a chi si riferisse: "Non ho bisogno di ricordare - ha replicato - le pressioni ricevute in questi giorni". Ci sono "le stesse possibilità" che Scelta civica faccia un'alleanza post-elettorale con il centrosinistra o con il centrodestra, purché senza Berlusconi, ha spiegato Monti. A Mario Monti fu offerto il Quirinale "oppure una posizione di quasi vertice o di vertice nel governo" se non si fosse candidato alle politiche, ha riferito lo stesso premier, senza però rivelare chi fece questa offerta. Monti ha riferito di esser voluto entrare in politica per difendere le riforme fatte dal suo governo e per portarle avanti in futuro con Scelta civica. "Questa decisione - ha detto - mi ha fatto rinunciare a possibili posizioni di privilegio". Alla domanda se gli fosse stato offerto il Quirinale in caso di rinuncia alla propria candidatura, Monti ha risposto: "Anche, ma non solo". Dopo alcune domande gli intervistatori sono ritornati su questo punto, domandando quali altre posizioni gli erano state offerte: "Il Quirinale-ha detto Monti - oppure posizioni di quasi vertice o di vertice nel governo". Quindi i giornalisti hanno chiesto se gli fu offerto Palazzo Chigi:"Non con certezza, ma era una possibilità", ha replicato il premier. Monti non ha però voluto rivelare chi ha avanzato questa offerta: "Nelle conversazioni politiche - ha spiegato - esiste una parte r p.c.m.s.r.d.g.












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