venerdì 8 febbraio 2013


BERSANI: «SE VINCE BERLUSCONI L'ITALIA VA CONTRO UN MURO»

«Si scherza col fuoco. C'è un dato oggettivo: o vinciamo noi o vince Berlusconi. Ma sento delle divagazioni, qualcuno che dice ma tanto il Pd ha già vinto, allora diamo un segnale dal centro o da sinistra», dichiara Pier Luigi Bersani a Biella: «I voti sono tutti utili, c'è quello per protestare che ha la sua dignità, c'è quello utile per segnalare una adesione ideologica, i voti hanno tutti la loro dignità». «Dopodiché se uno vuole battere la destra, c'è solo il voto al Pd. E noi andremo a questa battaglia, perché se vince l'altra logica l'Italia va contro un muro».Bersani, «Berlusconi fa l'inciucio con Monti»: CONFLITTO D'INTERESSI TRA LE NOSTRE PRIME LEGGI «Il conflitto di interessi sarà una delle prime leggi che porterò all`approvazione ed è mia intenzione far entrare l`Italia in Europa anche in materia di normative antitrust e di autonomia del servizio pubblico». Lo ha assicurato il leader Pd e candidato premier del centrosinistra Pier Luigi Bersani, nel messaggio con cui ha aderito all'appello di Articolo 21 sulla libertà d'informazione. All'appello aderiscono anche Nichi Vendola e Gianfranco Fini. Il segretario Pd oggi ha rilasciato diverse interviste: «Avremo il 40% di donne elette in Parlamento - ha detto all'Agenzia Vista - si tratta di una vera rivoluzione non a chiacchiere, sono contentissimo e così si vedrà fisicamente cos'è il cambiamento e chi è veramente europeista. Anche nel governo saremo coerenti con questa impostazione». «Con la nostra proposta esentiamo le fasce deboli e togliamo l'Imu, credo, al 90% delle prime case e invece carichiamo sui grandi patrimoni immobiliari. Questa è una proposta che sta in piedi», ha poi spiegato Bersani. Quella di Berlusconi, invece, «non sta in piedi, perchè la copertura basata sul condono con la Svizzera è sia una cosa sbagliata che una cosa futuribile. L'Imu ha bisogno di una copertura perchè le favole non possiamo raccontarle», conclude. «Le imprese sono nei guai, molte piccole imprese stanno saltando, non ci sono pagamenti, la Pubblica amministrazione per prima non sta pagando: emettiamo dei buoni dedicati a questa operazione di restituzione del dovuto alle imprese per una somma attorno ai 10 miliardi all'anno per cinque anni. È un modo per rimettere in giro liquidità, se parte la pubblica amministrazione io credo che anche l'altro sistema dei pagamenti, quello tra privati, possa rimettersi a girare». È la proposta ribadita dal segretario del Pd Pierluigi Bersani, intervistato dall'agenzia Vista. «In queste elezioni è in gioco non solo la vittoria o il governo del Paese, c'è in gioco la possibilità di chiudere una vicenda di venti anni e impostare un altro sistema politico rispetto a quello che abbiamo visto, organizzato attorno alle singole persone». Lo ha detto il leader del Pd Pier Luigi Bersani, nel corso di un incontro pubblico, oggi, a Borgosesia, nel vercellese. «Un fatto - ha aggiunto - che ci ha portato al disastro, il berlusconismo è diventato contagioso. Dopo Berlusconi cosa c'è? Dopo Monti cosa c'è? Dopo Grillo, dopo Ingroia cosa c'è? Noi possiamo continuare ad avere il Paese affidato a evenienze di questo tipo? Siamo i soli al mondo». Ed ancora, «dopo Bersani, invece, c'è il Pd. Sono l'unico che non ha il nome nel simbolo. Il problema è serissimo, siamo arrivati per questo meccanismo sull'orlo del precipizio». «Ma siccome vinciamo noi - ha concluso - non ci sarà solo un cambio di governo, noi costruiremo e obbligheremo gli altri a costruire un cambio di sistema della politica italiana. L'Italia va ricostruita anche a partire dal sistema politico».
                                                                                         p.c.m.s.r.d.g.
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