venerdì 9 novembre 2012


BERSANI/ STOCCATA A GRILLO: «NO A DEMOCRAZIA DA TABERNACOLO»
 Perché qualche ministro del Governo Monti possa essere presente anche in un 'Governo Bersani' è necessario che si faccia «outing» e si dica per chi si vota. Lo ha detto Pier Luigi Bersani a 'Radio anch'io', in una lunga intervista che il segretario Pd ha rilasciato stamattina. Quando gli è stato chiesto se lo stesso Monti, o la Fornero e Passera, potranno essere parte di un suo esecutivo: «Monti non lo posso prendere e portare dove voglio, dobbiamo discutere con lui. Per il resto, sì, ma è chiaro che dobbiamo fare un pò l'outing: per il futuro ci vorranno maggioranze politiche, bisogna dire di che area si è, per quale schieramento si vota...». «Non ho nessuna ansia per il faccia a faccia di lunedì sera - ha poi detto Bersani in merito al confronto tra i cinque candidati alle primarie Pd che si confronteranno lunedì sera - saremo in cinque e io risponderò alle domande dei giornalisti». E il Colle? «Non faccio nomi per il Quirinale», dice . Così il leader del Pd Pier Luigi Bersani risponde alle domande dei giornalisti sull'ipotesi di Mario Monti alla presidenza della Repubblica lasciando gli studi di Radio Rai. Certo, ha detto, occorrerà trovare «una soluzione all'altezza della situazione e all'altezza dell'eredità» che lascia Giorgio Napolitano. «Se diventerò presidente del Consiglio adotterò una 'lenzuolata di moralità », ha poi detto. Quindi, lo scontro sulla legge elettorale. Per Bersani, «ci deve essere un premio elettorale al primo partito, anche perché se il premio di coalizione è fissato al 42%, con una asticella così alta si rischia l'ingovernabilità. Senza questo premio si rischia di dar vita a maggioranze spurie, poi incapaci di governare». Una stoccata anche a Grillo: «Non vogliamo una democrazia governata da tabernacoli. È difficile dialogare - ha aggiunto il leader del Pd - con persone che stanno in fondo alla rete internet e non accettano di rispondere a nessuna domanda. Così non si può governare, anche perché non sono accettabili modelli demagogici personali e plebiscitari». Dopo la cittadinanza e la lenzuolata sulla moralità pubblica la «terza sorpresa» sulle prime azioni di un possibile governo Bersani «ruota attorno al tema del lavoro». «Il primo punto all'ordine del giorno di un governo di centro sinistra ci sarà il diritto di chi nasce in Italia ad avere la cittadinanza italiana».                                                                               r.d.s.m.c.p.
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