martedì 2 ottobre 2012


LEGGE ELETTORALE, SI RIPARTE LA BASE È LA PROPOSTA CALDEROLI


La commissione Affari costituzionali del Senato potrebbe votare giovedì prossimo un testo base sulla riforma della legge elettorale superando lo stallo di questi mesi. Un «punto di partenza e non di arrivo», sottolineano sia Pd che Pdl, ma che rappresenta «una speranza», «uno spiraglio concreto di accordo». La 'quadrà è stata trovata dopo mesi di trattative tra partiti con la mediazione di Roberto Calderoli. È sulle tracce del testo del senatore leghista che la commissione è partita per arrivare a un punto di sintesi. Il modello è quello 'spagnolo': La proposta della Lega prevede mini-collegi con liste molto piccole (al massimo di tre candidati) e un premio di maggioranza importante (l'entità è ancora da definire) che venga dato alla coalizione che supera una soglia del 45 per cento (il Pd sarebbe per una percentuale più bassa magari al 40 per cento). Restano sul tappeto il nodo preferenze e i collegi, ma questo viene giudicato un inizio. L'accordo trovato oggi dai gruppi parlamentari non è sulla sostanza ma almeno sul metodo sì. La base di partenza è quella ipotizzata da Calderoli, padre dell'attuale sistema di voto ribattezzato 'porcellum', e da lui stesso definito una porcata. Il nodo delle preferenze e quello dei collegi, spiegano i rappresentati dei partiti in commissione, che si può superare, magari con emendamenti, anche dopo aver adottato il testo base. Domani quindi ci sarà una pausa in cui i partiti si confronteranno con i due relatori Enzo Bianco (Pd) e Lucio Malan (Pdl). La commissione tornerà a riunirsi giovedì e, se ci sarà un testo comune dei due relatori (che come base di studio hanno la traccia di Calderoli), quel testo verrà messo ai voti. Se invece non ci sarà un testo Bianco-Malan, allora si sceglierà, con un altro metodo quale dei ddl depositati usare come base (in tutto sono 46). Giovedì il presidente della commissione Carlo Vizzini, dopo l'esito della seduta, andrà a riferire a Renato Schifani per capire se alla commissione in capigruppo potra essere concesso più tempo (magari un'altra settimana) prima di andare in aula. Oppure per verificare se con un testo base individuato le modifiche si potranno demandare direttamente all'assemblea.                                                  

                                                                                                              p.c.m.s.r.d.
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