sabato 29 settembre 2012


LEGA, LA 'SVOLTA' DEL LINGOTTO MARONI, RIVOLUZIONE IN 12 PUNTI
 Sette ore di dibattito, confronto e analisi dei problemi del mondo produttivo del Nord. Al Lingotto di Torino, la Lega affronta la prova della "maturità" e lancia il nuovo manifesto: dodici «progetti concreti», dall'euro-regione del Nord ai tagli «drastici» alla politica, oltre allo stop agli incentivi di Stato per le «aziende decotte». Dalla due giorni di confronto (la kermesse è iniziata molto presto, alle 8.30 - «orario padano» - ha scherzato Maroni) con gli imprenditori del nord al Lingotto di Torino esce «la Lega che ascolta e che si rinnova» e che vuole continuare le sue battaglie investendo «su nuove proposte e sulla concretezza». Con lo stato maggiore della Lega al gran completo in platea e l'anziano ex leader Bossi in prima fila ma silente, è questo il segnale Roberto Maroni, segretario federale della Lega dal primo luglio scorso, ha voluto dare, esplicitamente, al primo importante appuntamento «politico» del nuovo corso.Il neo leader ha ostentato soddisfazione per l'esito degli «Stati generali del nord» di ieri e oggi, con cui ha messo a confronto imprenditori del nord, un centinaio, e rappresentanti delle Fondazioni e delle associazioni per trovare, assieme ai dirigenti del nuovo corso leghista, proposte «concrete» per il nord, come ha più volte sottolineato lo stesso Maroni, in una manifestazione per una volta senza simboli leghisti. Dopo la giornata di ieri, sei tavoli di lavoro di elaborazione di proposte su temi economici, Maroni ha incassato stamattina il riconoscimento, da parte del ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera, della giustezza di quella che lo stesso Maroni ha più volte definito la «novità», cioè la scelta del confronto aperto con la società civile. «Grazie per il metodo - ha detto Passera nel 'question time' con gli imprenditori condotto dallo stesso Maroni - credo nella politica che ascolta e che cerca di fare il meglio». Un apprezzamento ricambiato dall'ex ministro dell'Interno: «Sappiamo distinguere chi all'interno del governo intende assumere impegni per la crescita, il ministro Passera per esempio, rispetto a chi ha altre preoccupazioni». Dal canto suo, il ministro, ha anche affermato, tra gli applausi, che di federalismo «c'è bisogno». Maroni ha poi chiamato« a pronunciarsi sulle dodici »proposte concrete« presentate in tarda mattinata anche gli altri due »big« tra gli ospiti presenti: il segretario generale della Cisl Bonanni, che ha riconosciuto al Nord il ruolo di principale produttore di ricchezza del Paese e condiviso diverse delle proposte indicate dalla Lega; il leader di Confindustria Giorgio Squinzi, che ha condiviso la proposta di tagliare i sussidi alle imprese »decotte« in cambio di una riduzione del carico fiscale, senza la quale le imprese »stanno morendo«. Tra le altre proposte, il taglio di un milione di dipendenti pubblici delle regioni non virtuose, che però ha trovato il disaccordo di Bonanni, che ha giudicato l'idea »non verosimile: bisogna piuttosto riorganizzare il pubblico impiego«. Contrario all'introduzione delle gabbie salariali invece Giorgio Squinzi. Entrambi però si sono dichiarati a favore dell'eliminazione dell'Irpef per l'assunzione di giovani sotto i 35 anni. Tra riformulazioni di vecchi cavalli di battaglia e qualche idea nuova di zecca, Maroni ha snocciolato il frutto del lavoro congiunto: dimezzamento dei parlamentari, sistema scolastico su base regionale, Euroregione del nord, trattenere 75 per cento del fisco a livello regionale, fiscalità di vantaggio, commissariare le banche che non fanno credito alle imprese, rispettare i termini di pagamento da parte del pubblico e infrastrutture integrate con regole semplici e tempi certi. Tutte proposte, comunque, aperte a critiche e modifiche, e ch costituiranno »il patrimonio di azioni che la Lega intende sviluppare« perché »partiamo dal presupposto che il nord soffre« e che questa è »una sensazione diffusa dagli abitanti di chi vive al nord«, dove otto cittadini su dieci si ritengono »ingiustamente penalizzati«. Maroni ha promesso di replicare l'esperimento con il mondo dell'agricoltura, dell'ambiente, delle energie rinnovabili. Ma per il momento, l'appuntamento, è per domenica prossima con la »tradizione« leghista: la Festa dei popoli padani a Venezia.                                                                                                 r.p.c.

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