domenica 24 giugno 2012

 RUTELLI ATTACCA LUSI: «CALUNNIA MOLTA STAMPA GLI DÀ CREDITO»

Francesco Rutelli contrattacca alle accuse di Luigi Lusi: lo definisce “calunniatore” quando dichiara in carcere ai pm che tutti gli investimenti fatti dal 2007 erano concordati con la corrente dell'ex leader della Margherita e critica la stampa dopo aver detto che farà la fine di Igor Marini, l'uomo condannato a 10 anni per aver calunniato Prodi e lo stesso Rutelli nell'inventato affaire Telekom-Serbia. "MOLTA STAMPA DA' CREDITO AL LADRO" «Molta stampa – scrive Rutelli - continua a dare credito al ladro, ingannatore e calunniatore, evidentemente ignara di doveri deontologici e giuridici. Qualunque cosa dica, in qualunque modo si contraddica, qualunque calunnia profferisca, Lusi ottiene titoli distruttivi per l'onorabilità di persone perbene. Egli non è credibile? La verità finisce comunque schiacciata sotto le menzogne del calunniatore. Egli sa di poter diffamare e mentire: le sue palesi menzogne saranno comunque amplificate. Il suo percorso di uomo libero si è fermato. Ma quanto a lungo durerà il tormento delle sue vittime?». «In verità - aggiunge Rutelli - la lettura dei titoli di molti giornali pone un problema grave: da ormai 5 mesi, non contano rigorose precisazioni né analitiche confutazioni basate sui fatti (oltre alle severe autocriche sui controlli dei bilanci); sembra non contare neppure la solidità dell'impianto accusatorio dei Pubblici Ministeri, convalidato dal Gip e dal Tribunale del Riesame». Per il leader di Api «Lusi ha cambiato nuovamente la versione delle sue menzogne. Prima ha confessato di essersi impadronito di 12,9 milioni della Margherita per fare operazioni immobiliari ad esclusivo beneficio proprio. Poi ha sostenuto allusivamente di aver fatto queste ruberie nell'ambito di un 'mandato fiduciario' del gruppo dirigente del partito - smentito dalla moglie, che ha ammesso che il disegno era di appropriazione a beneficio della famiglia. Oggi, ammetterebbe di avere rubato un tot di milioni per sé, ma afferma nientemeno che ville e appartamenti, beni in Canada, a Roma, Genzano, Capistrello, Ariccia, tutti intestati a sé e ai familiari, erano accumulati per conto di una cosiddetta 'corrente rutelliana».                     
                                                                                            c.p.m.r.d.s.
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