giovedì 24 maggio 2012


PAPI-GIRL: «SILVIO NON MI PAGÒ FACEVO TROPPE DOMANDE»

«Non sono stata pagata perchè, mi ha spiegato la mia amica Aris, facevo troppe domande». Ad affermarlo, nell'aula del processo a carico di Silvio Berlusconi per il 'caso' Ruby, è Natascia Teatino, una delle ragazze che partecipò ad una serata ad Arcore. Ma la giovane spiega di esserci «rimasta male perchè gli altri avevano avuto delle buste contenenti denaro, mentre io no». «Prima della cena - ricorda - c'era stato un aperitivo, poi Berlusconi ci fece un pò di regali di gioielleria. C'erano Emilio Fede, Apicella e i camerieri. Eravamo una ventina di ragazze». «Dopo la cena - ha proseguito a raccontare la teste - Berlusconi ci disse 'andiamo al bunga-bunga' e ci portò nella sala-discoteca, dove vidi lui e Fede toccare il seno e il sedere alle ragazze, che erano in abiti scollati o in costume da bagno». Diverso sarebbe stato l'atteggiamento mantenuto dalla Teatino che, stando alle sue parole, si sarebbe limitata a stare seduta e a guardare. «Aris mi aveva detto, prima della serata, che potevo restare e avere rapporti sessuali con Berlusconi, ma non me la sentii di rimanere». Sempre la stessa Aris aveva riferito alla Teatino «di avere ricevuto denaro per rapporti con Berlusconi, anche se non disse quanto era stata pagata». Dopo la Teatino, ha testimoniato il brigadiere dei Carabinieri, Luigi Sorrentino, che faceva parte del Servizio scorte per Emilio Fede fino al 2010. Sorrentino ha spiegato di non fare più la scorta all'ex direttore del Tg4 dopo avere avuto con lui un battibecco all'uscita di un ristorante. «Fede, che era in compagnia di sue due amiche, pretendeva che all'uscita del ristorante noi della scorta lo aspettassimo in piedi, sotto la pioggia - è il racconto del testimone - per questo, si rivolse alle ragazze dicendogli 'avete visto come i Carabinieri mi tutelano?'. Questo mi diede molto fastidio, anche perchè le ragazze sorridevano. Fede mi disse che avrebbe chiamato il Generale e mi avrebbe fatto rimuovere». Poi, Sorrentino ricorda di avere accompagnato Fede ad Arcore il 14 febbraio del 2010 e, in quell'occasione, di avere visto, dall'auto in cui si trovava insieme agli altri componenti della scorta, «due ragazze in baby-doll rosso all'entrata della residenza del premier».                                         
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