domenica 29 aprile 2012


BOSSI: «MAI RUBATO COME IL PSI » MARONI: «RIVOLTA CONTRO IMU»

«La Lega non è il Partito socialista, il Psi che aveva rubato i soldi e ha preso tangenti. La Lega i soldi li avrà sprecati, ed ora è meglio che venga fuori tutto per ripartire». Lo ha detto Umberto Bossi, parlando ad un comizio a Conegliano per la campagna elettorale. Bossi ha parlato all'esterno d'albergo, davanti ad una platea ridotta. «Nella Lega ci sono solo lombardi e veneti, non ci sono mafiosi» ha affermato Bossi tornando sulla tesi del complotto ai danni del suo partito per le vicende legate all'affaire Belsito. Quanto al coinvolgimento dei suoi figli, Bossi ha detto ai militanti che «se sono entrati nella vicenda è perchè masticano Lega fin da piccoli e con essa sono cresciuti ed hanno voluto entrarci». «La Lega - ha aggiunto - è pronta a cambiare quelle parti del movimento che non funzionano, ma noi dobbiamo andare avanti nel nostro progetto per realizzare la nostra cattedrale che è la Padania». «Nonostante le pietre prese - ha insistito - la testa è dura quindi si va avanti. Dopo la batosta correremo più di prima». «Il Nord non si sconfigge - ha concluso - è inutile che Roma si dia tanto da fare, noi siano liberi». Bossi spera che i giorni peggiori per lui, e per la Lega, passino. «Vivo male questi momenti - confessa alle telecamere a Conegliano - non avevo capito chi era quello lì», dice riferendosi all'ex tesoriere Belsito, anche perchè «cercava di agganciare i miiei figli». «La Lega continuerà, non finirà. Le parti sbagliate si cambiano», assicura. Quanto alla possibilità di lasciare lui stesso la politica, Bossi dice: «Non posso ritirarmi, altrimenti la gente penserebbe che altri hanno colpe. Io - sottolinea - ho fatto la Lega. La gente non lo dimentica». LA RIVOLTA CONTRO L'IMU-La Lega Nord carica a testa bassa sulle tasse e lancia la 'rivolta fiscale' contro l'Imu, facendo leva sui sindaci del Carroccio. L'iniziativa che sarà promossa martedì prossimo, è stata spiegata da Roberto Maroni, in una piena giornata di campagna elettorale in vista delle amministrative di domenica 6 maggio. Anche il segretario del Pdl Angelino Alfano incalza il governo sulla necessità di abbassare le tasse, e preannuncia una proposta di legge del Pdl per compensare i crediti delle imprese verso lo Stato con un eguale taglio delle imposte. Il Pd, con toni meno bataglieri, chiede comunque al governo di dare «un segnale» a famiglie e imprese prima delle scadenze di giugno. La «rivolta fiscale» contro l'Imu è stata spiegata da Roberto Maroni. La lancerà martedì a Zanica (Bergamo), in occasione del 'Lega Unita Day', il secondo raduno per esorcizzare lo spettro degli scandali che hanno toccato il partito. «Promuoveremo - ha detto l'ex ministro dell'Interno - la disobbedienza civile e l'opposizione fiscale, in modo da non mettere nei pasticci i cittadini». «Coinvolgeremo i nostri oltre 500 sindaci - ha aggiunto Maroni - perchè diano copertura a chi aderirà alla nostra iniziativa. La gente non deve scendere in piazza, ma deve fare obiezione fiscale. Allora sì che salterà il banco». Maroni spera di intercettare la rabbia di tutti i sindaci, che il 24 maggio hanno in programma una manifestazione promossa dall'Anci. I primi cittadini sono arrabbiati, come ha spiegato oggi Giuliano Pisapia, perchè essi devono far pagare l'Imu ai cittadini ma l'imposta andrà tutta nelle casse dello Stato, mentre quelle dei comuni sono davvero in crisi. Addirittura Pisapia ha aperto alla possibilità di convergenze tra sindaci e Lega: «Se ci sono, su battaglie giuste, possibilità di unità di intenti e di azione credo sia dovere di un amministratore perseguirle». E Piasapia ha convenuto pure sulla giustezza di un'altra proposta di Maroni, quella che i comuni disdicano il contratto con Equitalia per la riscossione delle imposte comunali: Cosa prevista, peraltro, dal decreto sviluppo del 2011 e mai attuata dai sindaci per la difficoltà di riscuotere in proprio. Tant'è vero che Piasapia ha escluso che Milano lo faccia. «Vadano avanti i piccoli comuni» ha detto. E sull'Imu e sulla eccessiva pressione fiscale ha battuto anche il segretario del Pdl Angelino Alfano, impegnato nel difficile equilibrio di tenere aperto un filo con la Lega, sostenere il governo Monti e arginare la spinta degli ex An per le urne anticipate («non abbiamo nessun problema con gli amici che provengono d An» ha però assicurato). Alfano, rivolgendosi al governo Monti, ha detto che «la prima misura per la crescita» è abbassare le tasse, la prima delle quali è proprio l'Imu, che andrebbe «alleggerita» grazie al taglio delle spese inutili                                                                             

                                                                                                              r.d.c.p.s.m.  
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