sabato 12 novembre 2011

UN'AGENZIA: OK DI BERLUSCONI AL GOVERNO MONTI LE DIMISSIONI DI BERLUSCONI SI AVVICINANO SEMPRE DI PIÙ

OK DI BERLUSCONI A MONTI, MA C'E' IL NODO GIANNI LETTA
Un «sostanziale» via libera di Silvio Berlusconi al governo tecnico guidato da Mario Monti. Questo, secondo quanto riferisce una fonte di governo alla Dire, l'esito del pranzo tra il presidente del Consiglio e l'ex commissario europeo. Resta in ballo, riferiscono le fonti, la posizione di Gianni Letta: «Al 50% sarà nel prossimo esecutivo».
CLIMA DA COUNT-DOWN
PRANZO MONTI-BERLUSCONI SENZA DICHIARAZIONI
Il clima è quello di un count-down. La fine del governo Berlusconi, e di un capitolo della storia italiana, sembra imminente. Dal pranzo tra l'ancora attuale premier e Monti non sono trapelate dichiarazioni.
DOMATTINA CONSULTAZIONI AL COLLE
BERLUSCONI AL QUIRINALE ALLE 20-20.30
Inizieranno domani mattina le consultazioni del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per la formazione di un nuovo governo. A quanto si è appreso, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è atteso questa sera al Quirinale, presumibilmente tra le 20 e le 20.30. Non appena il premier avrà formalizzato le dimissioni, il Quirinale comunicherà il calendario delle consultazioni.
MONTI RIENTRA IN ALBERGO
DOPO IL PRANZO DI LAVORO CON BERLUSCONI
Un po' di riposo per il neo senatore a vita Mario Monti. Dopo l'incontro con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi l'economista ha infatti lasciato palazzo Chigi ed è rientrato nel suo albergo nel centro di Roma.
BERLUSCONI ALLA CAMERA
FACCIA A FACCIA CON MARONI E CALDEROLI
Silvio Berlusconi, arrivato alla Camera dopo l'incontro con Mario Monti a Palazzo Chigi, sta incontrando i ministri della Lega, Maroni e Calderoli, nella Sala del Governo di Montecitorio.
MARONI IN AULA LASCIA LA POLTRONA DI GOVERNO
E VA TRA I BANCHI DELLA LEGA
Roberto Maroni si è portato avanti. Nel giorno dell'addio all'esecutivo Berlusconi, il ministro dell'interno, in anticipo rispetto alle dimissioni, va a sedere nei banchi della Lega, e non in quelli del governo mentre si vota il ddl stabilità. Su twitter, Andrea Sarubbi del Pd commenta: «Si è avvantaggiato».
STEFANIA CRAXI, PDL:
IL MIO PARTITO APPOGGIA MONTI
«Nominando Mario Monti Senatore a vita, il Presidente della Repubblica ha messo la propria firma sul costituendo Governo dell'ex commissario UE». Lo afferma Stefania Craxi, parlamentare del Pdl e Sottosegretario agli Esteri. «È dunque auspicabile che il più vasto arco di forze politiche appoggi il Governo Monti, ed è auspicabile - conclude Craxi - che il Pdl, placati i dissensi interni e ritrovata l'unità, appoggi con convinzione il costituendo Governo Monti».
I FINIANI SCHERZANO
SUI PARERI DI RONCHI SU MONTI
Siparietto tra finiani, in Transatlantico alla Camera. Alcuni deputati fanno passare tra loro un foglietto con le parole pronunciate oggi dall'ex fli Andrea Ronchi. Ronchi definisce Monti «una risorsa per l'Italia» e allora i finiani sorridendo ricordano che fino a due giorni fa il parlamentare esprimeva dubbi su un governo Monti, preferendo l'opzione elezioni. Il foglietto viene mostrato anche al presidente della Camera Gianfranco Fini, che sorride.
LA CAMERA VOTA
LA LEGGE DI STABILITA'
Fini guida la votazione alla Camera sulla legge di stabilità, votazione in corso.
SANTO VERSACE PASSA
DAL GRUPPO MISTO ALL'API
Santo Versace, secondo quanto si è appreso, passa dal Gruppo Misto ad Alleanza per l'Italia di Francesco Rutelli. Il suo passaggio verrà formalizzato da qui a brevissimo con una richiesta alla presidenza della Camera. Oggi dunque il parlamentare che è già transitato dal Pdl al Misto dovrebbe seguire la scelta delle opposizioni che, presenti in Aula, non partecipano al voto.
CONCLUSO IL PRANZO DI MONTI-BERLUSCONI
DURATO OLTRE DUE ORE
E' durato oltre il pranzo di lavoro con Mario Monti, Berlusconi cui hanno partecipato Gianni Letta e Alfano.
IL PRANZO DI MONTI-BERLUSCONI
IN CORSO DA OLTRE DUE ORE
Prosegue da due ore il pranzo di lavoro con Mario Monti, Berlusconi, Gianni Letta e Alfano.
BERSANI: SU MONTI: NOI GENEROSI
MA LA POLITICA NON VA A CASA
Pier Luigi Bersani su un eventuale governo Monti chiarisce: «Noi siamo generosi, adesso siamo in una fase d'emergenza ma la politica non abdica e non va a casa come qualcuno scrive sui giornali». Il segretario ha parlato all'assemblea del gruppo democratico alla Camera e sul sostegno al neosenatore: «O si sta messa o si va a casa». «E poi non stiamo sulla difensiva. La politica - ha assicurato - avrà i suoi spazi. Si dovranno affrontare le riforme, quella istituzionale e quella della legge elettorale». Bersani ha poi lanciato un appello all'orgoglio del Pd. «Vi prego di trasmettere la solidità del partito e l'orgoglio, anche se ci dipingono come un partito anarchico», ha chiesto ai deputati accolto dagli applausi.
VAN ROMPUY: L'UE
NON ABBANDONERA' L'ITALIA
Il presidente del Consiglio dell'Unione europea Herman Van Rompuy ha concluso la sua missione in Italia dopo essere stato ospitato a pranzo dalla Comunità di Sant'Egidio. Da quanto trapela Van Rompuy ha dichiarato che a fronte dell'attuale crisi l'Italia non sarà abbandonata a se stessa ma sarà sostenuta dalle istituzioni europee.
STABILITA', PD E TERZO POLO NON VOTANO
L'IDV VOTERA' NO. L'IMPORTANTE E' FAR PRESTO
Il Pd e il Terzo polo non parteciperanno al voto sulla legge di stabilità, mentre l'Italia dei valori voterà il 'no'. In pratica lo stesso schema di voto che le opposizioni hanno adottato ieri al senato. Pd, Idv e Terzo polo hanno fatto una breve riunione oggi pomeriggio e hanno deciso, come ha riferito il capogruppo pd, Dario Franceschini, di non porre vincoli di coalizione. L'obiettivo comune è far approvare in fretta la legge di stabilità dopo la quale Berlusconi salirà al Colle per le dimissioni.
IL GOVERNATORE DELLA SICILIA LOMBARDO
SCRIVE MONTI COME SE FOSSE PREMIER
Per il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo il senatore a vita Mario Monti è di fatto già premier: «Nel momento in cui si accinge, su incarico del presidente della Repubblica, a formare il governo, a cui il gruppo del Movimento per l'autonomia darà il suo modesto, ma convinto contributo nell'Aula della Camera e del Senato, mi permetto di segnalarle, come presidente di una Regione del Sud, il problema di questa difficile area del paese, che secondo me dovrebbe trovare un posto importante nella sua agenda. In controtendenza rispetto all'atteggiamento tenuto dai governi degli ultimi anni».
LUPI A BERSANI: DISCUSSIONE
NEL PDL SU MONTI NON E' SERIA
Alla Camera Pier Luigi Bersani e Maurizio Lupi e fanno un pezzo di strada insieme. Il clima è cordiale, camminano a braccetto fin quasi alla sala Berlinguer, dove il Pd riunisce i deputati. Lupi è tra le colombe favorevoli al governo Monti. E a Bersani dice: "Non ti preoccupare, non è una discussione seria" (nel senso che è più apparenza che realtà), quella nel Pdl sull'economista.
BERLUSCONI APRIREBBE A MONTI
MA CON GIANNI LETTA AL GOVERNO E NO PATRIMONIALE
Un'agenzia Agi riferisce: Berlusconi sarebbe disposto ad aprire a Monti, purché metta Gianni Letta nel governo. Ma sul sottosegretario pesa il veto del Pd. L'attuale premier vorrebbe metter bocca anche sul programma. Ad esempio con un 'no' alla patrimoniale.
I 'RESPONSABILI' DISPERATI
RAZZI: "SIAMO ROVINATI" (PERCHE' CADE B.)
Alla Camera c'è un gruppo di deputati più tristi e preoccupati degli altri: sono i Responsabili berlusconiani. Alla buvette un siparietto tra Mario Pepe (ex Pdl ed ex responsabile) e Antonio Razzi, deputato eletto nell'Idv e passato in maggioranza il 14 dicembre, spiega il loro stato d'animo. Razzi sospira: «Siamo tutti rovinati». E Mario Pepe sbucciando una mela gli risponde: «Hai visto Romano? Non è venuto, è già a casa».
DONADI, IDV: PRE-CONVOCATI
PER CONSULTAZIONI DOMANI
«Abbiamo avuto un preavviso per domani mattina». Lo ha detto Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera, ospite dello Speciale Tg La7, rispondendo a Mentana su un'eventuale preconvocazione per le consultazioni al Quirinale.
VENTURA: SE L'IDV
DICE NO A MONTI ALLORA TUTTO TORNA IN DISCUSSIONE
Michele Ventura del Pd a Rainews: con l'Idv siamo stati chiari, ci vuole responsabilità, se dicono no al governo Monti allora tutto torna in discussione. Leggi: l'alleanza.
MONTI-BERLUSCONI
ANCORA A PRANZO alle 14.50
Il pranzo di lavoro tra Berlusconi, Monti, Gianni Letta e Alfano prosegue. Dura da quasi un'ora.
DONADI, IDV: SI' A MONTI
MA NIENTE POLITICI NEL SUO GOVERNO
«Noi guardiamo con favore all'evoluzione di questi giorni. Non si deve andare a un governo Monti con all'interno politici. Se ci sarà rispetto dell'Europa ed equità sociale noi daremo fiducia, ma niente politici nel governo tecnico». Lo dice il capogruppo dell'Idv Massimo Donadi a Tgcom24 che conclude: «Non ci sottraiamo alle nostre responsabilità ma al governo con il Pdl non ci andremo mai».
MARONI: SE PDL APPOGGIA MONTI
SI CHIUDE UNA PAGINA, NOI PRONTI A NUOVA PAGINA
«Noi non abbiamo problemi - dichiara il ministro Maroni -, siamo forti, abbiamo militanti radicati sul territorio, tanti giovani. La Lega è pronta». «E se il Pdl darà l'appoggio ad un governo tecnico - ha concluso - si chiude una pagina e se ne apre un'altra, bianca e tutta da scrivere».
FINOCCHIARO: IL PD IN COMMISSIONE SENATO
HA VOTATO NO A LEGGE MANCIA (LA STABILITA' NDR)
«Girano informazioni sbagliate. Il Pd, nella commissione Bilancio del Senato, ha votato contro il rifinanziamento della legge mancia. In Aula, mantenuta l'opinione contraria e vista la decisione di non partecipare al voto finale sul provvedimento, ha proposto per bocca della senatrice Pinotti, visto che la maggioranza l'avrebbe comunque approvata, di destinare i 100 milioni al contrasto al rischio idrogeologico e alle popolazioni alluvionate, in particolare della Liguria e di Genova». Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato. «Voglio dunque precisare- sottolinea Finocchiaro- che dal Pd in Senato non è venuto alcun assenso alla legge mancia e mi auguro che gli organi di informazione tengano conto di questa precisazione. Sarebbe bastato seguire con più attenzione i lavori parlamentari».
SANTANCHE': MAL INTERPRETATA
NO A GOVERNO MONTI, SI' ALLE ELEZIONI
Non vorrei che alcune mie parole fossero state male interpretate. Ribadisco che da parte mia non c'è nessuna apertura ad un governo Monti e che l'unica soluzione a questa crisi sono le elezioni anticipate». E quanto dichiara Daniela Santanché, sottosegretario all'Attuazione del Programma.
CAMBURSANO, IDV: ITALIA LIBERATA
NAPOLITANO VUOL FAR GIURARE GOVERNO DOMANI
«Oggi è il 12 novembre e finalmente l'Italia è liberata, Berlusconi se ne va». Lo ha detto Renato Cambursano (Idv), durante la discussione in Aula alla Camera sulla Legge di Stabilità.
BERLUSCONI AL COLLE ALLE 17-17.30?
NAPOLITANO VUOL FAR GIURARE GOVERNO DOMANI
Berlusconi dovrebbe salire al Quirinale tra le 17 e le 17.30. Intorno alle 19-19.30 Napolitano vede il presidente della Camera Fini e il presidente del Senato Schifani. L'intenzione è di far giurare il governo già domani.
INDISCREZIONI SU SQUADRA MONTI
AMATO UNICO POLITICO
Guido Tabellini, professore di economia presso l'università Bocconi al dicastero di via XX Settembre, Carlo Secchi al ministero dello Sviluppo, il rettore della Cattolica, Lorenzo Ornaghi, all'Istruzione, Lanfranco Senn alle Infrastrutture, Cesare Mirabelli alla Giustizia, Giuliano Amato agli Esteri, Enzo Moavero sottosegretario alla presidenza del Consiglio: secondo quanto apprende l'Agi da fonti ben informate dovrebbero essere questi i nomi che Mario Monti vorrebbe portare al governo. Solo tecnici, nessun politico, d'accordo con il presidente della Repubblica.
FORMIGONI: OK A MONTI
NO A GOVERNO SOLO TECNICO
Roberto Formigoni ribadisce di essere contrario, in questa fase, alla formazione di un "governo solo tecnico". Intervistato da Tgcom24, il presidente della Regione Lombardia ha affermato di schierarsi a favore di un esecutivo "con la presenza anche di politici". Dopo aver definito "probabilissima" l'ipotesi di un incarico a Mario Monti, l'esponente del Pdl ha spiegato che ora si dovrà decidere la "forma" di questo esecutivo, compito che spetta in primis al presidente della Repubblica e al premier. "Dopodichè il Pdl sarà in grado di indicare nomi" di politici, ha aggiunto.
CONFERMATO: CI SONO GIANNI LETTA E ALFANO
A breve inizierà l'incontro tra il premier 'in pectorè e Berlusconi. Presenti anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e il segretario del Pdl Angelino Alfano.
MONTI A PALAZZO CHIGI
Il senatore a vita Mario Monti è appena arrivato a palazzo Chigi per un pranzo con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
BERLUSCONI A PALAZZO CHIGI PER MONTI
Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi è appena arrivato a palazzo Chigi dove incontrerà il senatore a vita Mario Monti, atteso a momenti.
BERLUSCONI LASCIA PALAZZO GRAZIOLI
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha lasciato la sua residenza romana di Palazzo Grazioli intorno alle 13.45. Il premier si sta recando a Palazzo Chigi dove ha invitato a pranzo il neosenatore a vita Mario Monti.
ALFANO E GIANNI LETTA AL PRANZO BERLUSCONI-MONTI
Al pranzo tra Berlusconi e Monti dovrebbero partecipare Gianni Letta e Angelino Alfano.
IL PD HA RIBADITO: SI' MONTI, TECNICI D'ALTO PROFI
Stamattina incontro del neosenatore Monti con il segretario e il vicesegretario Pierluigi Bersani ed Enrico Letta ha visto il Partito democratico ribadire la necessità di avere un esecutivo di tecnici di alto profilo. Sul tavolo, stamattina, anche alcuni temi di programma, soprattutto per quanto riguarda l'equità, richiesta a gran voce dal segretario Pd in più occasioni.
POLLEDRI, DA MONTI SCORTESIA ISTITUZIONALE
Il deputato leghista, Massimo Polledri, nel dibattito nell'aula della Camera sulla legge stabilità, se la prende con Mario Monti, pur senza nominarlo. «C'è una persona che in questi giorni riceve più di Gesù Bambino, sono tutti lì- attacca- Massimo rispetto per l'uomo, però ci vorrebbe un pò di forma, un po' di cortesia istituzionale». E ancora: «Quello lì non si è ancora dimesso, il Parlamento è qui e non ha ancora deciso nulla». Poi, si rivolge ai colleghi dell'opposizione: «È sufficiente il regicidio di Berlusconi per risolvere tutti i problemi? È sufficiente consegnare le decisioni che dovrebbe prendere questo Parlamento a qualcun altro? A meno che non si pensi che qualcuno abbia un potere taumaturgico...».
BINDI-POLLEDRI, SCAMBIO DI BATTUTE SUL FRANCESE
Alla Camera, nel dibattito sulla legge di stabilità, cortese scambio di battute tra Rosy Bindi e Massimo Polledri della Lega Nord che ha usato espressioni in francese e la presidente di turno dell'Aula lo ha invitato a parlare italiano. Il tono reciproco è scherzoso. «Oui, Madame la president». Polledri inizia il suo intervento in discussione generale nell'Aula della Camera sulla legge di Stabilità in francese. La vicepresidente Rosy Bindi lo blocca. «Ci complimentiamo con il suo francese ma qui si parla italiano», ammonisce. Ma poco dopo Polledri chiarisce che il suo parlare nella lingua d'Oltralpe è in polemica con la Francia ed il suo atteggiamento verso l'Italia nella crisi.
SCILIPOTI; MONTI, GARANZIA UTILI DELLE BANCHE Il segretario nazionale del Movimento di Responsabilità Nazionale, Domenico Scilipoti, deputato di Popolo e Territorio, su Monti dice: «Una garanzia di ferro si accinge, con il neosenatore, a proteggere gli utili delle banche che, nonostante la dilagante crisi che sta investendo il Paese, continuano a crescere grazie ai regali di parlamentari compiacenti anche nella uscente maggioranza, confezionati con il Decreto Milleproroghe di giugno scorso, con l`aumento dei tassi Soglia Antiusura».
CASINI: MOMENTO DELLA VERITA', SI' A MONTI
"Non bisogna perdere tempo, non c'è spazio per le furberie e i giochini che si farebbero sulle spalle degli italiani: la politica è chiamata ad un'assunzione enorme di responsabilità, siamo al momento della verità». Lo ha detto il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, in una intervista al Tg2. Il voto al governo Monti, ha aggiunto, «lo spiegheremo ai nostri elettori come un atto di responsabilità di una politica che non guarda solo ai propri interessi o ai calcoli elettorali. Chi parla di sconfitta politica non ha capito che la sconfitta avviene quando un governo non risolve i problemi degli italiani».
SANTANCHE': SI', DISCUTERE DI GOVERNO A TEMPO
Di un «Governo a tempo che deve fare immediatamente quello che chiede l'Unione europea si può discutere»: l'apertura è del sottosegretario Daniela Santanchè che pure ha detto di non voler partecipare al 'funerale' del berlusconismo.
LA CONFERMA: MONTI A PRANZO DA BERLUSCONI
Il senatore a vita Mario Monti ha accolto l'invito rivoltogli dal Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ad un incontro che avverrà oggi a Palazzo Chigi, alle ore 13.45. Lo conferma un comunicato dell'Ufficio stampa del Senato.
BERLUSCONI E MONTI SI INCONTRANO
A PRANZO A PALAZZO CHIGI
A quanto si apprende da fonti parlamentari, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e il neo senatore a vita, Mario Monti dovrebbero incontrarsi per un colloquio, all'ora di pranzo, a Palazzo Chigi.
CESA, UDC: SPERIAMO CHE PDL E BERLUSCONI
APPOGGINO IL GOVERNO MONTI
«Occorre responsabilità e ci auguriamo che il presidente del Consiglio e il Pdl appoggino seriamente e lealmente il governo Monti»: lo ha detto il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, rispondendo ai giornalisti alla Camera.
CICCHITTO: PDL IPOTESI MONTI C'E'
«Una delle ipotesi è quella di Monti, ma bisogna vedere come si colloca, il quadro politico e programmatico e le idee. Da parte nostra c'è ancora una discussione in corso su cosa succederà dopo le dimissioni del presidente del Consiglio». Lo dice il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto .
BOCCHINO: DA FLI E TERZO POLO
NO A POLITICO DI PDL O LEGA
«La melina del Pdl sul varo del governo Monti è un atteggiamento antinazionale e le soluzioni alternative di cui si parla sono minoritarie in Parlamento e senza altro sbocco che le elezioni anticipate». Lo dichiara il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, che aggiunge: «Futuro e libertà e il Terzo polo non sosterranno un esecutivo guidato da un politico proposto dal Pdl o dalla Lega e senza il nostro consenso è evidente che questa soluzione non avrebbe i numeri in parlamento».
LA CAMERA DISCUTE SULLA LEGGE DI STABILITA'
Alle 12.30 ha preso il via la discussione, in aula alla Camera, sulla legge di stabilità licenziata ieri al Senato. Alle 16 è previsto l'inizio delle dichiarazioni di voto e alle 18 si dovrebbe concludere il voto finale.
NAPOLITANO, APPELLO A "SENSO DI RESPONSABILITA'
Con Napolitano che lancia un nuovo invito al senso di responsabilità delle forze politiche in un messaggio al congresso della Destra a Torino. «In questa situazione sono i soggetti più deboli ad essere maggiormente esposti. Occorre pertanto che tutte le forze politiche sappiano agire con senso di responsabilità e formulare proposte in grado di conciliare il rigore posto dalla necessità di ridurre il debito pubblico e di promuovere la crescita, con l'esigenza di distribuire equamente i sacrifici, tutelando i ceti in maggiore difficoltà».
NEL PDL ORE CONVULSE
Tra Palazzo Chigi e Palazzo Grazioli è vertice permanente. Ieri, nella notte, l'ennesima riunione tra il premier Silvio Berlusconi, il ministro degli Esteri Franco Frattini, il segretario del Pdl Angelino Alfano e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, cui si sono poi aggiunti il commissario Ue Antonio Tajani e la governatrice del Lazio Renata Polverini.
Ma il premier sembra sempre meno disposto a farsi da parte assecondando placidamente quello che Europa, mercati finanziari, Capo dello Stato, parti sociali e semplici cittadini si attendono: cioè un governo nominato il prima possibile e con un forte e credibile profilo interno e internazionale. A cominciare dal suo leader che, nell'auspicio comune, dovrebbe essere Mario Monti. "Non mi faccio calpestare così", avrebbe detto ieri sera ai suoi, "no, non subisco questa umiliazione". E nel Pdl è rivolta, il caos è completo, lo stallo totale, la tensione alle stelle: oggi alle 18 l'Ufficio di presidenza del Pdl deciderà se dare o meno il via libera a un nuovo governo. Alle 12.30 il ddl stabilità andrà alla Camera, nel pomeriggio il voto, poi Berlusconi dovrebbe salire al Colle e rimettere l'incarico nelle mani di Giorgio Napolitano, che in serata dovrebbe aprire le consultazioni, per poi conferire l'incarico domani a Mario Monti. La cosa che davvero ha fatto infuriare il Cavaliere è stato il giro delle consultazioni informali inaugurato dal professore, che formalmente non ha ancora preso possesso di palazzo Chigi. Da quando è rientrato a Roma tv e giornali, istituzioni e opposizioni, tutti parlano già dell'ex commissario Ue come del successore di Silvio Berlusconi. Tutti tranne lui, Silvio, che ha pur sempre la maggioranza al Senato ed è ancora - sia pure ancora per poche ore - premier in carica. Prendendo spunto dai suoi dubbi, la fronda che comunque spaventa il Cavaliere e cresce d'intensità gli ha suggerito di tenere duro su un nome di centrodestra, proponendo quello di Angelino Alfano. Eppure resta difficile che alla fine il premier, al Colle, possa proporre un nome diverso da quello che risponde al profilo di Mario Monti. Il presidente del Consiglio però pretende un segnale, un atto di rispetto, un margine di trattativa. Altrimenti il banco potrebbe saltare. Difficile, comunque, credere che il Presidente della Repubblica Napolitano non abbia garanzie precise sulle possibilità di Monti di guidare un governo con una base parlamentare ampia e condivisa. Ieri non si sarebbe, altrimenti, esposto a rassicurare Usa, Francia e Germania, come ha fatto in queste ore da “gestore” e “risolutore” della grave crisi italiana. Ma resta l'incertezza: quale sarà l'ultimo colpo di coda del Caimano? Giorgio Napolitano aspetterà di concludere il giro di consultazioni prima di prendere una decisione sull'incarico anche se, sottolineano fonti parlamentari, la vicenda appare già decisa. Anche di fronte alla contrarietà del Pdl il Colle potrebbe decidere di conferire lo stesso l'incarico all'ex commissario europeo. A quel punto la partita si sposterebbe in Parlamento. Nel caso il governo non ottenesse la fiducia si aprirebbe la strada delle elezioni anticipate ma potrebbe essere il neo senatore a vita a gestire l'esecutivo fino al voto. L'attesa è ora per la decisione ufficiale che il Cavaliere ed il Pdl prenderanno oggi nel corso dell'ufficio di presidenza. La linea che emergerà da quella riunione sarà poi illustrata al Capo dello Stato. Nonostante nessuno nel partito si senta pronto a scommettere su uno scenario diverso rispetto a quello di un governo Monti, la tensione è alle stelle. Una confusione che investe il capo del governo, costretto a dover mediare per evitare rotture, ma al contempo, fortemente irritato per la gestione 'dell'affaire' . Il premier, raccontano i fedelissimi, si sente tagliato fuori dalle trattative per la formazione del nuovo esecutivo e, soprattutto, non accetta di essere tenuto all'oscuro sul programma che il Pdl dovrebbe votare. Un ragionamento condiviso dallo stato maggiore del partito e che mette d'accordo sia i fan del governo tecnico che il fronte pro elezioni.