lunedì 3 ottobre 2011

BERLUSCONI-RUBY «SOSPENDETE QUEL PROCESSO»

La difesa di Silvio Berlusconi, imputato a Milano per il caso Ruby, ha chiesto ai giudici di sospendere il processo in attesa del giudizio della Consulta sul conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. L'avvocato Piero Longo, uno dei due difensori di Silvio Berlusconi, ha illustrato al tribunale la richiesta di sospendere il processo in quanto è pendente davanti alla Corte Costituzionale il conflitto tra la Camera dei deputati, i pm e il gip di Milano in relazione «alla ministerialità del fatto oggetto del capo di inputazione». La difesa di Silvio Berlusconi, nel chiedere la sospensione del processo sul caso Ruby fino al 15 febbraio, ha preannunciato al Tribunale una questione di legittimità costituzionale qualora si dovesse respingere l'istanza di fermare il procedimento. «Si lascia all'arbitrio del giudice - ha concluso il suo intervento Piero Longo, uno dei difensori del premier - la decisione sulla sospensione mentre un altro potere dello Stato non ha alcuna tutela in relazione alle sue prerogative». Il premier è accusato di concussione e prostituzione minorile. Secondo la difesa ad indagare il Presidente del consiglio è competente il Tribunale dei ministri. Inoltre - ha spiegato il difensore di Berlusconi - non c'è urgenza nel celebrare il processo perchè non ci sono imputati detenuti e testimoni molto anziani. Longo ha infine ricordato che la stessa quarta sezione penale (altri giudici) avesse sospeso il processo per la vicenda Abu Omar quando era stato sollevato il conflitto di competenza. Il pm Ilda Boccassini, replicando alla difesa di Silvio Berlusconi, ha chiesto al tribunale di dichiarare infondata la richiesta di sospensione del processo in attesa del giudizio della Consulta sul conflitto di attribuzione. «Quello che è stato chiesto - ha detto la Boccassini - non è previsto dal codice di procedura penale e non è un caso che la legge prevede tassativamente». Quindi, secondo il magistrato, rimane da discutere se la sospensione è una questione di opportunità. A suo giudizio è una questione «residuale». «Inoltre - ha aggiunto - credo che in un'aula di tribunale non deve passare il concetto di opportunità politica, è un argomento che non può essere sfiorato». La Boccassini ha quindi insistito sull'infondatezza della richiesta della difesa. Ora i giudici sono in camera di consiglio per la decisione. Ilda Boccassini, nel suo breve intervento per chiedere ai giudici di respingere la richiesta della difesa Berlusconi, ha citato anche altre due occasioni in cui era «imputato Silvio Berlusconi» e dove fu rigettata la stessa istanza e cioè il processo Lodo Mondadori-Imi Sir e quello sul caso Sme in cui però fu l'ex ministro Cesare Previti a chiedere di sospendere il procedimento. Il pm, nel ritenere che la questione sollevata questa mattina dai difensori del premier è «totalmente infondata» si è appellato a due principi: la rapidità che è imposta dalla Costituzione e «la presunzione di non colpevolezza». Principi che secondo la pubblica accusa «sono da ostacolo a qualsiasi criterio residuale, che è quello di opportunità».
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