domenica 2 ottobre 2011

BERLUSCONI, FEDE, MORA E MINETTI POKER A PALAZZO DI GIUSTIZIA

Domani al palazzo di giustizia di Milano il caso Ruby raddoppia. Nella stessa giornata infatti sono in programma due udienze: quella del processo a Silvio Berlusconi imputato di concussione e prostituzione minorile e quella del procedimento in cui il gup Maria Grazia Domanico dovrà decidere se rinviare o meno a giudizio Emilio Fede, Lele Mora, Nicole Minetti per induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile. Silvio Berlusconi, preannunciano i suoi legali, non sarà presente in aula domani. Al processo per il caso Ruby il premier non è mai venuto. L'udienza ha in programma l'illustrazione dei temi di prova e i difensori Niccolò Ghedini e Piero Longo torneranno alla carica con la tesi dell' inutilizzabilità delle intercettazioni perchè sarebbero state violate le prerogative del parlamentare Berlusconi. È molto probabile però che i legali del premier presentino ai giudici della quarta sezione penale la richiesta di sospendere il processo fino a quando la Corte Costituzionale non deciderà, presumibilmente la prossima primavera, sul conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato sollevato dal Parlamento secondo il quale la competenza a indagare e giudicare il caso sarebbe del Tribunale dei ministri. Berlusconi avrebbe chiamato a maggio del 2010 la questura per evitare una crisi internazionale perchè convinto che Ruby fosse la nipote dell'allora presidente egiziano Hosni Mubarak. Per la procura e per il gip che ha disposto il rinvio a giudizio invece il premier agi abusando della qualità dell'incarico di primo ministro e non delle funzioni. Nell'udienza a carico di Fede, Minetti e Mora la procura dovrebbe replicare alle arringhe dei difensori soprattutto in materia di competenza. I legali avevano chiesto il trasferimento del fascicolo a Monza, del cui distretto giudiziario fa parte Arcore, o Messina a causa del concorso di bellezza dove Fede avrebbe «reclutato» Ruby. La decisione sul rinvio a giudizio potrebbe arrivare già in giornata o slittare, a causa del protrarsi degli interventi delle difese, all'udienza successiva ancora da fissare.                                                                                           r.d.c.
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