venerdì 30 settembre 2011

LA POLEMICA: LEGGERE E ACCANIRSI ASU CERTE INTERCETTAZIONI È ORRIBILE


Premessa: la battaglia sulla legge bavaglio è giusta. Non c’è dubbio. Quello che si vorrebbe fare, è impedire di indagare. E fin qui siamo tutti d’accordo. Solo che in questo tempo considerato d’emergenza, nessuno si è più posto la domanda di come usare le conversazioni private per uso pubblico. E nell’aria sembra di percepire che tutti colgano la delicatezza del tema, ma che rimandino ad altro tempo l’analisi e la soluzione. Infatti adesso ci sono soltanto due venti, e spirano entrambi nella stessa direzione. Il primo vento sospinge senza freni coloro che con convinzione pensano si debba svelare qualsiasi cosa, scandalizzare e scandalizzarsi, spingere verso l’eliminazione degli omissis e sputtanare chiunque, carnefici, vittime, testimoni, e familiari. In nome della verità e soprattutto della fine dell’avversario, è permesso tutto. L’altro vento sospinge in modo più timido coloro che sono - erano - abituati ad avere un comportamento razionale, rispettoso, coloro che dividono - dividevano - con rispetto la vita pubblica da quella privata, coloro che pensavano che ogni confusione avrebbe di fatto costituito il pericolo antidemocratico che Orwell ci ha insegnato. Ma in modo violento o timido, il vento ormai spira tutto da quella parte, e allora anche le persone dall’animo seriamente democratico si lasciano trasportare e guardano il resto del mondo dicendo: non lo avrei fatto, io non sono così, ma in questo periodo le cose vanno così, e allora anche noi… Ecco. In questo periodo vuol dire nell’era Berlusconi. Nell’ultima era Berlusconi i giornali sono pieni di escort, telefonate su scopate, il culo di quella e le misure di quell’altra. Da mesi e mesi. Ora, tutto questo non è colpa nostra, è colpa di Berlusconi. Della sua orribilità. E la sua orribilità ha delle conseguenze politiche, quando si lascia ricattare o promette in cambio qualcosa. Questo è chiaro a tutti. Ci sono due cose però, meno chiare, e che sembra non importi più a nessuno discutere - il vento ci spinge, è andata così. La prima è semplice semplice: da un certo punto in poi, a parte i brani su questioni di vita pubblica, rispetto alle nottate di Berlusconi, non c’è più nulla di utile. Non cambia nulla rispetto al giudizio politico e anche morale che ormai abbiamo. Cambia molto per le nostre conversazioni con gli amici e per la nostra morbosità. Io li vado a leggere tutte, quei verbali, solo ed esclusivamente per morbosità e di conseguenza ritengo che vengano pubblicati solo per questo, per soddisfare la mia morbosità. Attenzione, non parlo dei brandelli di conversazione in cui si può evincere che ci sia un do ut des, ma del resto, solo del resto, ma il resto è davvero ormai tantissimo. Bene, vogliamo dire una buona volta che non c’è più nulla che interessi la vita pubblica, da un po’ di tempo a questa parte, nella vita sessuale di Berlusconi? Mettiamo che gli omissis svelino pratiche sadomaso, scenette da film con Alvaro Vitali, prestazioni sessuali acrobatiche o perversioni mai immaginate da essere umano prima di ora, a questo punto, cosa importa più? E se non cambia nulla nel nostro giudizio su Berlusconi, sulle sue nottate, perché continuiamo a inseguire le ragazze e a mostrarle, sputtanarle, e sputtanare i padri che le hanno accompagnate, portandoli in piazza come degli esseri umani abietti, con metodi medievali? In un paese normale, basterebbe l’inadeguatezza politica per giudicare Berlusconi. Ma questo non è più un paese normale, e molti motivi per cui non lo è più risalgono a Berlusconi e alla sua orribilità. Ed è proprio l’orribilità che costituisce il secondo punto, perché è il nodo del cambiamento del paese in questi anni. Ed è il nodo del cambiamento di tutti coloro che in questi anni hanno avversato Berlusconi. Si dice sempre che chi arrivasse oggi da un altro pianeta o da un’altra epoca, leggendo i giornali inorridirebbe. Per le nottate ad Arcore, e anche, per fare un esempio di questi ultimi giorni, per la lista di omosessuali nascosti che viene pubblicata su un sito - e che poi viene condannata con sdegno dall’intera nazione. Ma quella lista invece è preziosa, perché è l’atto estremo, ma rivelatore di quella parte di Paese che si ritiene non orribile e che combatte l’orribilità. È rivelatore di quello che siamo diventati noi. C’è una orribilità di Berlusconi? Questa orribilità è gigantesca? Bene, da un certo punto in poi si è deciso che la risposta degli antiberlusconiani fosse liberare altrettanta orribilità: se l’avversario è orribile, permette a me di alzare il livello della mia orribilità. Perché posso dire che è soltanto conseguenza - risposta. Che io, in una vita normale, non sarei mai stato una persona orribile, ma adesso le circostanze mi costringono ad esserlo. È questo il vento che sta spingendo, e nessuno sembra poterci fare più nulla. Tutti sono orribili, tutti hanno il permesso di esserlo: poiché siamo in uno stato d’emergenza perché un essere umano orribile è tra noi, le regole che mi sono dato nella vita non valgono più. Liberi tutti. Se di solito certe intercettazioni non le pubblicherei, non le leggerei, non le approverei, non le comprenderei, adesso invece la situazione vuole che le pubblichi, le legga, le approvi, le comprenda. Coloro che hanno sempre avuto una gran voglia di esprimere tutta la loro orribilità, sono contenti, perché possono finalmente farlo, e avere una giustificazione da parte dell’intera opinione pubblica della propria parte. Coloro che hanno vissuto una vita intera stando attenti alla orribilità propria e degli altri, sospinti dal vento, vanno e si scusano, dicono che saranno orribili solo in questi pochi mesi ma poi quando tutto sarà passato, il loro metro di valutazione del mondo tornerà normale. Ma il punto è questo. Siamo sicuri che quando Berlusconi se ne andrà, quando sarà sparito dalla vita pubblica, il livello di orribilità tornerà alle misure di prima? O non sarebbe stato meglio - chissà, forse siamo ancora in tempo a dire che sarebbe meglio - anche in epoca di emergenza, continuare a seguire la linea etica e politica che ci ha formati, segnati, dentro la quale abbiamo costruito la sfera pubblica che riguarda ognuno di noi? Quando appunto leggevamo Orwell e dicevamo: a noi non capiterà mai, perché i valori della democrazia saranno sempre al di sopra di ogni altro? Perché, alla fine, le notti di Berlusconi, invece di cambiare il suo destino, hanno finito per trasformare noialtri?                                                                      p.s.c.m.
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