lunedì 13 giugno 2011

REFERENDUM, ITALIA IN FESTA: COMITATI IN PIAZZA BERSANI: «E' DIVORZIO TRA GOVERNO E PAESE»


Gran festa a sinistra e fra i comitati promotori dei referendum per il quorum raggiunto, centro destra impegnato a dire che l'esito non inciderà sul governo. Il clima dell'Italia in queste ore si sta già delineando. Le piazze iniziano a festeggiare, brindano i comitati, Berlusconi sta facendo rientro nella residenza a Palazzo Grazioli a Roma.

BERSANI: E' DIVORZIO TRA GOVERNO E PAESE

«Questo è stato un referendum sul divorzio tra il governo e il Paese». Così dice il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, commenta l'esito del referendum. «Non ho bisogno di sottolineare l'enormità del dato, dopo 16 anni che il quorum non veniva raggiunto. Tutte le regioni italiane hanno superato il quorum». «Forse - aggiunge il leader dei Democratici - alla fine potremmo accorgerci che il sì ha avuto la maggioranza assoluta degli italiani. È un risultato straordinario, incredibile. Pieno di fiducia per un cambiamento possibile»
DI PIETRO: «AVREMO ACQUA A DISPOSIZIONE DI TUTTI»
«Sono orgoglioso per aver fatto qualcosa di importante per il paese, perché la legge deve essere uguale per tutti». Così il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, durante una conferenza stampa, commentando il raggiungimento del quorum per i quattro quesiti referendari. «E' un risultato straordinario, il paese - aggiunge di Pietro - è ancora vivo e crede nella costituzione e nei momenti importanti fa sentire la sua voce al di fuori e al di sopra dei partiti».
CAMUSSO: SCONFITTA POLITICA DI BERLUSCONI
«È una sconfessione delle politiche del Governo. Mi pare che ce ne sia abbastanza per dire che la politica di Berlusconi non piace più a questo paese». Lo ha detto il segretario nazionale Cgil, Susanna Camusso arrivando alla Bocca della Verità dove è in corso di svolgimento la festa dei movimenti referendari per il «SI». Camusso ha poi aggiunto: «È una grande soddisfazione aver collaborato alla raccolta delle firme». Subito dopo i comitati hanno festeggiato dal palco la vittoria referendaria.
FERRARA: NON SI PUO' CONTINUARE COSI'
«Io non ho votato per solidarietà con Bossi e Berlusconi ma ora il problema è un altro: non si può continuare così. Io sono in profondo e radicale dissenso con questa linea» del governo. Lo ha detto Giuliano Ferrara, in occasione di un suo intervento al Tg3. «Salvo la riserva di rilanciare il governo con una riforma fiscale, Berlusconi e il suo gruppo dirigente, con una posizione più ciritica della Lega, hanno deciso di non cambiare, di continuare così e io sono in profondo e radicale dissenso. Berlusconi è sotto assedio ma non vedo una classe dirigente determinata a fare qualcosa di diverso per tornare a parlare agli italiani, non vedo questo coraggio. Anche sui referendum - continua Ferrara - è stata data una lettura politicista. Mi viene da dire: buna fortuna». Per Ferrara «Berlusconi ha molta autoironia, ma non la esercita più da due o tre anni. È come aralizzato dalla campagna che si è scatenata contro di lui».
GREENPEACE: MEGLIO ATTIVI CHE RADIOATTIVI
«Meglio attivi che radioattivi». Così recita lo striscione di Greenpeace in piazza Bocca della Verità a Roma dove i comitati 'Vota Sì per fermare il nucleare' e 'Due Sì per l'acqua bene comune' seguono lo spoglio delle schede.
SERRACCHIANI (PD): VITTORIA DEL BUON SENSO
«Il responso delle urne sui referendum è una grande vittoria del buonsenso degli italiani contro l'arroganza del Governo Berlusconi». Lo afferma l'europarlamentare del Pd., «Quando sono in gioco temi sensibili i cittadini si muovono e nemmeno un'orchestrata campagna di disinformazione riesce a distoglierli dal far pesare la loro opinione. E andando a votare i cittadini hanno anche decretato una sonora bocciatura della politica del Governo Berlusconi».
BINDI, GRANDE SIGNIFICATO POLITICO
«Sul quorum voglio essere prudente, ma il significato politico resta: una così alta partecipazione forse era stata messa in dubbio persino da qualcuno di noi. È un dato politico e prima ancora culturale», dice il presidente del Pd Rosy Bindi al Tg3. «È l'esito di un'ondata che in questo Paese ha deciso di dire basta. Qui si è votato per alcuni valori fondamentali».
ORLANDO (IDV), DA ITALIANI NO A INVITO BOSSI E PREMIER
«La maggioranza degli italiani ha detto un chiaro 'no' all'invito al non voto di Berlusconi e Bossi, ormai confinati e prigionieri della loro complicità fatta di bugie, promesse non mantenute, affari imprensentabili e compari impresentabili», dichiara il portavoce dell'Italia dei Valori, Leoluca Orlando.
DILIBERTO: GOVERNO SI DIMETTA
«Il quorum è fatto, ora via il governo», scrive in una nota Oliviero Diliberto, segretario nazionale del PdCI-Federazione della sinistra. «Il raggiungimento del quorum ai referendum dopo il risultato delle recenti amministrative, testimonia la richiesta di cambiamento nel Paese. Solo un governo cieco, sordo e al limite della decenza politica e istituzionale, che ha fatto di tutto per affossare i referendum, può pensare di rimanere a governare». OSVALDO NAPOLI (PDL),ONDATA POPULISMO
«passata l'ondata di populismo e demagogia ora serve una forte e chiara azione di governo. La sentenza con cui la Cassazione ha ammesso i referendum sui servizi pubblici rimane inspiegabile», dichiara in una nota il vicepresidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli. «quanto all'energia, il risultato del referendum crea un buco di cinque anni nella politica di governo».
LA RUSSA: NESSUNA INCIDENZA SUL GOVERNO
Il ministro della Difesa Ignazio La Russa confessa: «Noi per un attimo ci abbiamo anche sperato che non si raggiungesse il quorum». Se così fosse stato «sarebbe stato un grande boomerang per la sinistra che ha politicizzato i referendum» (ma chi l'ha politicizzato è stato per primo e più di tutti Berlusconi). Aver raggiunto il quorum, per l'esponente Pdl, «non ha nessuna incidenza sulle politiche del governo». r.d.c.

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