venerdì 15 aprile 2011

LARGO AI GIOVANI: DA OGGI DEPUTATI A 18 ANNI



Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al disegno di legge costituzionale proposto dal ministro della gioventù, Giorgia Meloni, sulla partecipazione dei giovani alla vita economica, sociale, culturale e politica della nazione ed equiparazione tra elettorato attivo e passivo. Il provvedimento prevede di livellare l'età dell'elettorato passivo per Camera e Senato a quella dell'elettorato attivo: dunque, abbassare a 18 anni l'età minima per essere eletti a Montecitorio (oggi di 25 anni) e a 25 quella per diventare senatori (oggi di 40).«Spero che si possa procedere su un binario privilegiato, superando le divergenze fra maggioranza e opposizione» e auspico che «nonostante si tratti di un ddl costituzionale, che ha un iter abbastanza lungo, si possa procedere a passi spediti per portare a casa questa importante innovazione entro la fine di questa legislatura e di renderla operativa già dalle prossime elezioni politiche». Così Giorgia Meloni, ministro della Gioventù, ha spiegato in conferenza stampa il ddl costituzionale approvato dal Consiglio dei ministri. «Vogliamo adeguarci a tutte le grandi nazioni europee come la Germania, la Gran Bretagna, la Spagna, che richiedono i 18 anni per l'ingresso in Parlamento». «Solamente la Francia prevede 23 anni, ma sta lavorando perchè si arrivi a 18 anni», ha aggiunto il ministro in conferenza stampa a palazzo Chigi. «Noi vorremmo dare un segnale di attenzione nei confronti dei giovani», ha sottolineato Meloni. Il disegno di legge Costituzionale sull'elettorato giovanile «consta di tre articoli e affronta tre questioni: inserisce nella Costituzione una specifica previsione per valorizzare la partecipazione dei giovani nella vita sociale, politica, economica e culturale della Nazione e di valorizzazione del merito fra i giovani». La nostra Carta, ha aggiunto il ministro della Gioventù, parla dei giovani all'articolo 31, «ma ne parla dicendo che la Repubblica protegge l'infanzia e la gioventù». Un passaggio, ha sottolineato nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi al termine dei lavori del Cdm, che dunque riguarda soprattutto l'adolescenza. «Quello che noi vogliamo provare a fare è un passaggio ulteriore, aggiungendo un articolo 31 bis che dice espressamente che la Repubblica valorizza secondo i criteri e le modalità previste dalla legge il merito e la partecipazione attiva dei giovani alla vita sociale, politica, culturale ed economica della Nazione». Gli altri due articoli riguardano il tema «dell'elettorato attivo e passivo di Camera e Senato». In sostanza, «in Italia chi ha meno di 40anni non ha diritto di piena cittadinanza e questo indebolisce il peso specifico dei giovani: quello che vogliamo fare è introdurre piena corrispondenza fra elettorato attivo e passivo rimuovendo una barriera». Meloni, ricordando alcuni disegni di legge «bipartisan» in questo campo e sottolineando che la presidente dei senatori del Pd Anna Finocchiaro si è detta pronta a votare il testo, ha infine auspicato che sul tema vi sia il sostegno delle opposizioni.

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