domenica 11 luglio 2010

LA BOSNIA RICORDA IL GENOCIDIO DI SREBRENICA

È ricordata come la più grande atrocità che abbia vissuto l'Europa dopo la Seconda guerra mondiale. Decine di migliaia di persone si stanno raccogliendo per commemorare il massacro di Srebrenica, che durante la guerra in Bosnia Erzegovina (1992-1995) costò la vita a 8mila musulmani ad opera delle truppe serbo-bosniache tra l'11 e il 18 luglio del 1995. La commemorazione del 15mo anniversario della mattanza è cominciata con la sepoltura dei resti di altre 775 vittime identificate nel cimitero della base Onu di Potocari, a nord del centro urbano, dove sono sepolte in tutto 3.749 salme. L'11 luglio 1995, quando le truppe serbo-bosniache agli ordini del generale Ratko Mladic conquistarono l'enclave musulmana, 40mila persone fuggirono verso la base dell'Onu, ma solo 7mila riuscirono a trovarvi rifugio. A 15 anni di distanza da quello che il Tribunale penale internazionale (Tpi) per la ex Jugoslavia, con una sentenza dell'aprile 2004 ha stabilito che fu genocidio, Mladic non è stato ancora assicurato alla giustizia. Il Parlamento europeo ha proclamato l'11 luglio giorno della commemorazione in tutta l'Unione Europea. L'allora presidente serbo Radovan Karadzic è invece attualmente in carcere e sotto processo. La gigantesca caccia al musulmano delle trubbe di Mladic in pochi giorni vide migliaia di persone fucilate in massa a colpi di Kalashnikov o sgozzate nei campi di grano, teste mozzate, ragazze violentate dai soldati. L'ordine era di uccidere chiunque avesse più di 12 anni. Le vittime venivano poi seppellite in gigantesche fosse comuni: alla fine si contarono più di 70 fosse. Alla cerimonia erano presenti tutti presidenti degli Stati che prima costituivano la Jugoslavia, compreso il presidente serbo Boris Tadic. Per anni Belgrado ha negato le dimensioni del bagno di sangue ma a marzo di quest'anno il Parlamento serbo ha condannato il massacro e ha chiesto scusa ai familiari delle vittime. presidente serbo Boris Tadic, che ha promesso di fare di tutto per giungere alla cattura di Ratko Mladic, principale responsabile di quello che viene ritenuto il peggiore eccidio di civili in Europa dopo la fine della seconda guerra mondiale: «Io come presidente della Serbia non desisterò dalle ricerche dei responsabili ancora latitanti, e mi riferisco innanzitutto a Ratko Mladic». Il presidente americano Barack Obama ha inviato un suo messaggio personale, letto dall'ambasciatore Charles English, per chiedere la cattura di Ratko Mladic: «Non possiamo lasciare che un crimine di tale proporzioni rimanga impunito», ha sottolineato il leader della Casa Bianca.
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