sabato 3 luglio 2010

«LEGGE BAVAGLIO» PD PRONTO A VOTARE INSIEME AI FINIANI

La crisi interna al Pdl e il caos nel governo che deve ancora metabolizzare le polemiche (anche interne) per la nomina del ministro Brancher, stanno spingendo l'opposizione ad accelerare le iniziative per mettere in difficoltà Berlusconi e i suoi. Importante, su questo fronte, le dichiarazioni Pd sul ddl intercettazioni. I democratici sarebbero pronti a votare gli emendamenti che dovessero essere presentati dalla componente finiana, se in grado di migliorare il testo. Lo annuncia il capogruppo alla Camera Dario Franceschini.«Il gruppo del Pd -spiega- è pronto ad una dura battaglia parlamentare per impedire l'approvazione di una legge che limita la libertà di stampa e pregiudica la possibilità di contrastare con efficacia i reati della criminalità organizzata». «Per questo presenteremo emendamenti in grado di eliminare le parti più pericolose del provvedimento. Ma lavoreremo, come è nostro dovere fare, per limitare i danni prodotti dalle norme introdotte. Anche per questo, sin dai lavori della commissione, potremo votare a favore di quegli emendamenti presentati dai deputati finiani che tendono a migliorare il testo o contenerne i danni».Il segretario Bersani, dal canto suo, avanza l'ipotesi di “soluzioni alternative” alla maggioranza che attualmente sostiene il governo. ''Non si puo' lasciare il paese in questa situazione se la maggioranza non ce la fa, se non ce la fanno, bisogna pensare a qualche altra ipotesi''. Questa l'opinione del segretario del Pd Pierluigi Bersani che oggi e' a Milano dove sta partecipando ai lavori di un'assemblea regionale del partito. Parlando della manovra Bersani ha aggiunto: ''Abbiamo proposto una contro manovra che vale 24 miliardi. Vogliamo discutere di quello che propone il Pd? Insomma, c'e' un'altra strada quella che sta percorrendo il governo e' disastrosa, sia per l'equilibrio sociale sia per la crescita del Paese. Discutiamo in modo aperto in parlamento di come cambiare radicalmente questa manovra. Loro vedano come fare: non si puo' lasciare il Paese in queste condizioni e, ripeto, se non ce la fanno occorre pensare ad altre ipotesi''.''Il 'ghe pensi mi' ci porta contro un muro. Prima o poi di questo dovranno convincersi anche i contraenti di questa maggioranza. Spero che se ne rendano conto prima che poi perche' sono piuttosto preoccupato per il mio Paese e fino a quel momento le ipotesi restano ipotesi''. Cosi' Pierluigi Bersani, a Milano, a margine di una riunione dei quadri regionali del Partito Democratico. ''Interlocutore'' del segretario del Pd e' innanzitutto la Lega (''con cui occorre avviare un 'confronto-scontro'') e poi i finiani che pero' non vengono nominati esplicitamente nel ''warning'' bersaniano. ''Credo che la Lega debba chiarire il senso di quello che sta facendo - spiega Bersani - perche' in nome di un federalismo che ho definito delle chiacchiere, e di questo passo puo' diventare anche peggio ovvero della truffa, qui si e' concesso tutto a Berlusconi e a questo governo. Si sono concesse leggi speciali, insomma di tutto di piu'''. ''Noi questa cosa qui la denunciamo e la Lega lo sappia: noi al federalismo ci teniamo ma la strada e' totalmente sbagliata - conclude -. E quindi noi siamo in un confronto anche aspro con la Lega per richiamarla alla coerenza: non piu' continuare a fare tutte le parti in commedia''.
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