domenica 16 maggio 2010

MOTOCICLISMO/ CAMPIONATO ITALIANO TRIAL CIHT 1° PROVA CASTELLINALDO

di SERGIO CONTI


Finalmente terminata la pioggia è arrivata la primavera assieme ad un bel sole e a Castellinaldo è partito l’Hard Trial.E’ successo tutto domenica 16 maggio nella splendida area permanente Trial Park Varata, dove ha preso il via questo campionato nazionale giunto alla sua seconda edizione. Come lo scorso anno il pronti via di questa serie di tre gare è stato entusiasmante, non solo per la folta presenza di pubblico, sicuramente maggiore che non lo scorso anno, ma anche per le prestazioni dei nostri piloti qui presenti al gran completo. Dopo che la Gara 1, quella che si è svolta al mattino, ha messo in mostra un ragguardevole numero di partecipanti e i migliori giovani e giovanissimi di questa specialità e dove si è registrata anche la vittoria della trentina Sara Trentini che parte benissimo per competere in questo campionato, nel primo pomeriggio è arrivato il momento della Gara 2. Al via il piloti delle due categorie previste, la HTR1, quella dei nostri big e la HTR2, dove oltre ai piloti che normalmente partecipano nel raggruppamento TR3, ci sono stati in gara anche gli Juniores categoria A1; il tutto in una miscela di livelli tecnici studiata per permettere anche ai più giovani di scontrarsi con avversari delle categorie maggiori. Ne è nato così un ottimo confronto, confortato da un percorso assolutamente all’altezza, che non ha patito della pioggia incessante delle settimane precedenti, questo grazie al grande lavoro del Moto Club Real Trial, organizzatore dell’evento. Sui due giri previsti la testa della gara è stata presa subito da Matteo Grattarola (Sherco), che ha regolato Fabio Lenzi (Montesa) e Daniele Maurino (Gas Gas). Al secondo giro Lenzi ha sferrato un grande attacco che si è concluso con una rimonta tale da portarlo appaiato a Grattarola, il quale comunque ha prevalso per la discriminante degli zeri. Sul podio confermato Maurino, che ha battuto il bresciano Michele Orizio (Gas Gas) al suo rientro dopo un brutto infortunio. Nella HTR2 vince Stefano Garnero (Beta) che precede di un soffio Samuele Zuccali (Beta) e lo Juniores Cristian Ardissone (Gas Gas) che conquista anche la vittoria nella sua categoria.

Nella foto:Matteo Grattarola
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MOTOCICLISMO/CAMPIONATO ITALIANO MOTOCROSS: BEGGI (MX1) E CERVELLIN (MX2) ESPUGNANO IL SANTA BARBARA

di SERGIO CONTI


In una giornata finalmente all’insegna del tempo sereno si è assistito al ritorno sugli allori di Cristian Beggi che fa bottino pieno in MX1. Stessa sorte per Andrea Cervellin nella MX2 dominatore delle due manche odierne. Buona anche la partecipazione di pubblico che ha vissuto gare davvero emozionanti. Il terzo appuntamento del Campionato Italiano Motocross ha riservato delle manche davvero intense e ricche di colpi di scena. Quello che va sottolineato più di ogni altra cosa è il grande impegno svolto dagli uomini del MC Pellicorse che sin dalla serata e per tutta la mattinata hanno lavorato sulla pista consegnando ai piloti un tracciato perfetto. Un gran lavoro con le ruspe per togliere l’enorme fanghiglia del giorno prima e rendere la pista adatta al normale programma di gare Il mattatore della MX1 è stato Cristian Beggi (TM-AES/CLX Racing Team) che ha vinto con fermezza le due manche in programma. Nelle due partenze troviamo però protagonista Roberto Lombrici (Suzuki-Team Lombrici) autore di entrambi gli hole-shot odierni, il pilota lombardo ha poi dovuto fare i conti con problemi alle braccia ma ha chiuso al terzo posto di giornata. Secondo è giunto Felice Compagnone (Honda-Pardi Racing) che dopo il secondo posto di gara 1 stava dominando la frazione di chiusura quando ha dovuto soccombere allo strapotere di Beggi. Per il reggiano della TM che ha interpretato al meglio la pista facendo registrare tempi record, una doppia vittoria che lo riporta in corsa di questo tricolore, addirittura al secondo posto in classifica provvisoria, ai danni di Stefano Dami ora terzo. Roberto Fappani si è aggiudicato la Over 21, mentre Michele Galluzzi si è imposto nella Under 21. Avevamo anticipato giorni fa che Andrea Cervellin (Husqvarna-Cross 2R) farebbe ritornato quello di Mantova, quando vinse la prima tappa, e così è stato. Il vicentino, nella MX2, è letteralmente volato in gara 1, nel senso che prima è finito a terra per una banale scivolata poi ha cominciato ad inanellare giri veloci andando così a vincere tra gli applausi. Nella seconda gara una partenza non proprio brillante ed un perentorio recupero l’ha portato a ridosso del battistrada Gianluca Martini (Honda-A Team), quest’ultimo ha commesso un errore proprio sul finire di manche consegnando la vittoria a Cervellin. Martini, oltre all’errore finale, ha dovuto fare i conti con un indurimento delle braccia nella manche d’apertura, ma il score odierno gli consegna ugualmente un ottimo punteggio e ancora il primato in classifica. Terzo posto assoluto per Pierfilippo Bertuzzo (KTM-Massignani Racing) che dopo una scivolata in gara 1 quando tentava il recupero dopo una partenza non perfetta, nella seconda manche è partito benissimo arrivando secondo. Per quanto riguarda i vincitori delle altre categorie, Stefano Tommasi ha vinto la Over 21, mentre la Under 21 è sempre più nelle mani di Stefano Pezzuto. CRONACA DELLE GARE MX1 Gara 1 : il più lesto al via è Roberto Lombrici che guida il gruppo per un giro poi deve lasciare strada a Beggi che lo assediava sin dalle prime battute; a seguire giunge Compagnone che supera poi Lombrici e staziona al secondo posto sin sotto la bandiera a scacchi. Terzo finisce Dami che sorpassa Lombrici a metà manche. Gara 2: la seconda gara vede di nuovo Lombrici autore dell’hole-shot, ma al lombardo spetta la stessa sorte della prima gara, durante il secondo giro viene superato da Compagnone che sembra involarsi indisturbato verso la vittoria. Qui, invece, arriva la rimonta di Beggi dalla quinta posizione fatta registrare al primo passaggio; sul finire è a ridosso del laziale anche perché Compagnone deve fare i conti con un doppiato fermo e gli si spegne la moto. Beggi gli alita sul collo e lo passa a tre giri dal termine. MX2 Gara 1: Matteo Aperio è il più lesto su tutti e comanda il gruppo sul salitone dopo la partenza seguito da Martini, Deny Philippaerts (ritiratosi poi per un problema elettrico) e Terraneo. Due giri e Martini sferra l’attacco su Aperio e passa al comando. Il suo predominio durerà otto giri. Cervellin recupera dalla sesta posizione dopo il primo giro arriva a ridosso dei primi, riesce a superare Aperio quindi è secondo, ma poi commette un errore, perde l’avantreno e deve rifare tutto. Risale in sella per quella che sarà il suo capolavoro finale. Rimonta sino a quando con una manovra involontaria ha un contatto con Aperio, il milanese finisce a terra ed è costretto ad accontentarsi del terzo posto. Cervellin arriva alle spalle di Martini e lo passa durante il decimo passaggio andando così a vincere. Gara 2: ancora un hole-shot per Aperio che guida la corsa per tre giri prima di essere, come nella prima, sorpassato da Martini. Ancora otto giri al comando per Martini ma stavolta compromette da solo la sua gara perché scivola banalmente all’undicesimo giro e lascia via libera a Cervellin che in questa ultima frazione non commette errori ma parte malissimo... è addirittura undicesimo al primo riscontro cronometrico. Terzo posto per un “bentornato” Bertuzzo che con l’ottimo avvio di gara dalla terza posizione e con l’errore di Martini (che chiude terzo) si attesta in seconda piazza per un binomio tutto veneto sotto la bandiera a scacchi.
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DANDINI: «DISERBANO LA RAI, MA NON MOLLIAMO SAREMO IN PRIMA SERATA»

Dice che quando l’ha chiamata il New York Times per chiedere ma che è successo, che ha fatto? non sapeva cosa rispondere. «E che gli dicevo: mr president, you know, Ascanio Celestini...», ma come si fa a spiegare? Non si può. Dice che vedere come «diserbano i talenti, la creatività» le fa venire male di stomaco. Qui si interrompe per parlare di piante, «la mia passione, mi piace innaffiare, veder crescere, aspettare la prossima stagione, non è che una pianta con una foglia gialla si butta, ci vuole tempo». Dice che ama la Rai, la adora. «Ci sono cresciuta, so dove sono i bauli coi vestiti delle Kessler, dove sono quelli di Mina a Studio Uno». La Rai è un’azienda pubblica, non di governo, «pubblica che è diverso: un fraintendimento lessicale, forse». Dice che vabbè, Berlusconi si irrita, pazienza. «Figuriamoci, alla mia età, se mi spavento». Non lascia, dall’anno prossimo raddoppia. In seconda serata e anche in prima. «Il direttore ha confermato la programmazione di Parla con me da fine settembre. Poi ci ha chiesto anche di provare la prima serata su Rai tre, un esperimento. Gli potevo dire di no?». Parlare per strada con Serena Dandini, persino in un giorno di pioggia torrenziale, è uno spettacolo. Si fermano come pellegrini. Il postino, la ragazza, l’anziana coppia. Una signora in età: «Ma perché le cose interessanti le date la notte?». Signora ci sarà una ragione. «Sì, ma poi di giorno tutte ’ste cosce, poi dice che gli uomini si buttano dall’altra parte, e basta co’ ’ste cosce». Lei ride spegne la sigaretta a metà: «Adoro le donne. Le adoro». Dandini, diceva che diserbano. Parliamo un po’ di censura.«È anche peggio della censura. È autocensura, ormai. Guardi io parlo con serenità, l’età è quella che è, sono entrata in Rai negli anni Settanta alla radio, ho visto non so più quanti direttori generali e presidenti, ho cominciato a fare satira con la Dc, ho lavorato in tutte le sedi, a Torino, a Napoli, a Saxa Rubra quando l’avevano appena svuotata sembrava il deserto dei tartari. Conosco la materia, diciamo. Ecco: mi dispiace vedere pezzi di azienda che si staccano come il Colosseo. Prima c’era qualcuno che si occupava dei programmi e qualcun altro che occupava le postazioni politiche, è sempre stato così. Ora però entrano direttamente in scaletta. C’è un controllo capillare, i capostruttura e i funzionari sono più realisti del re. Sfuma, taglia, smorza che non si sa mai. Cresce l’autocensura. Il clima è questo. Una volta ai provini c’era buona satira, ora ti propongono quello che funziona , sempre qualcosa che somiglia a qualcos’altro, vanno sul sicuro. La creatività si impantana per omologazione. Se il mercato propone una macchina monoposto tutti a far macchine monoposto. Il diserbante è nell’aria. Lo respiri poco a poco, nemmeno te ne accorgi. Un virus silenzioso. Cresce una generazione senza potenziale. Questa la tragedia: chi viene dopo».Vent’anni fa era diverso? «Ma certo! Oggi i vecchi pezzi di Avanzi non potrebbero più andare in onda. Non sono cambiata io, me lo dico sempre: è cambiato il mondo fuori. Faccio questo esercizio ogni giorno: mi chiedo ma dieci, vent’anni fa lo avrei fatto? E allora lo faccio. Su Avanzi mandavamo Prodi che non s’era accorto di essere morto da 40 anni. D’Alema di Sabina Guzzanti con la sua scacchiera di strategie, Mentana al Tg5 di Corrado, altro che Minzolini». Protesta, Minzolini? «Peggio. Arrivano voci, sempre voci. Dice che si sia innervosito, pare che. Allora preferisco Berlusconi in Consiglio dei ministri, diritto per diritto. Quando si è lamentato dell’intervista a Scalfari, nell’intercettazione con quello che è il garante. Il garante di che?» Dell’autonomia. «Ecco appunto: l’autonomia. Comunque Scalfari l’ho rimandato in onda. Così magari si capiva meglio il problema. La seconda volta, questa, ancora non so se non gli sia piaciuto Celestini o Zagrebelsky. È diverso, no? Belli tutti e due, però, devo dire. Scalfaro, Rodotà, Zagrebelsky coi ragazzi in studio che fanno il tifo: questa cosa dei giovani che applaudono i vecchi è importante. Adesso torna, Scalfari: tra pochi giorni». Dice il premier che è tutta gente di sinistra, che chi paga il canone deve avere in cambio una tv equilibrata. «Amo i pagatori di canone. Ormai mi mandano le mail e si firmano cosi: pagatore di canone. Questo sistema mentale binario - destra e sinistra - applicato a qualunque cosa è cretino e certe volte persino offensivo. Comunque: se mi danno un manualetto di istruzioni precise io procedo. Mi dicano: Fini al momento è di destra o di sinistra? E Rutelli? Ecco, sono pronta. Poi: “tv pubblica”, cosa vuol dire lo sanno? No perché non vuol dire di governo . Pubblica è quella che rappresenta la varietà di gusti e di stili presenti nel paese, spirito critico compreso. Chi decide cosa va bene per il pubblico? Il pubblico stesso, cioè lo dicono gli ascolti, il mercato - il famoso libero mercato - o la politica? In questo caso la politica in leggerissimo conflitto di interessi, oltretutto. Deve essere la concorrenza a dire cosa mandare in onda in Rai? Loro poi a Mediaset il loro lavoro sanno farlo benissimo. Zelig è partito in seconda serata su Italia uno è finito in prima su Canale 5. Il mercato, no?. E’ alla Rai che distruggono tutto, tanto non è mica roba loro». E la par condicio? «Ecco, la par condicio diserba i cervelli. Non è che se uno dice bianco subito dopo ci devi mettere quello che dice nero. È nel complesso, nell’insieme dei programmi che ci deve essere equilibrio di voci e posizioni. Stare col misurino dentro lo stesso programma è una roba da contabili, il pubblico non capisce più niente: diventa vero tutto e il contrario, si confonde in una melma che poi è quello che vogliono. Confondere, dire vedete è tutto uguale. Fast food predigerito». Come fast food? «La politica si è divorata la Rai. Se l’è mangiata in piedi senza nemmeno masticare. Non c’è più un progetto che sia uno. Tutto e subito, è lo spirito del tempo. Le professioni, i mestieri: i truccatori, i fonici, i tecnici delle luci, si perde tutto. Contratti a progetto, un programma e poi si smantella, nessuna visione di prospettiva, nessuna cura dei talenti. Ma la Rai è un’azienda culturale! E anche fosse anche un’azienda di pomodori: non si può lavorare così. Ci sono provini che non sappiamo come e quando avvengono. La gente arriva catapultata, come arriva sparisce. Potrebbe essere una scuola dove si imparano i lavori: se penso alle centinaia di autori che sono passati dalla Tv delle ragazze, Pippo Chennedy, Avanzi, I Bronkoviz, Crozza, Cortellesi, tutti i Guzzanti, Lella Costa, Angela Finocchiaro, Iaia Forte, Maria Amelia Monti, dietro le quinte una comunità di persone bravissime. Con gli spezzoni di quella Rai ci si fanno ancora i programmi. A me piace fare bottega, questo so fare, provare le persone farle camminare piano piano crescere. Perché la Rai non crea il suo vivaio, non allestisce una scuola? Perché le ragazze possono entrare solo se diventano veline? Va benissimo, adoro le veline, ma poi ci sono le comiche, le registe, le microfoniste, le violoncelliste, le trovarobe. I mestieri, mi spiego? Io, per esempio, se smetto mi metto a produrre cortometraggi. Coi ragazzi, ce ne sono di bravissimi».Smette? «Macché. Finora i direttori di rete ci hanno lasciati liberi e ci hanno protetti da seccature, nessuno ci ha mai chiesto di smettere. Anzi. Di Bella ha appena confermato il programma per la prossima stagione e ci ha chiesto di provare anche qualche prima serata. Del resto un tempo con Freccero su Raidue si faceva. Son contenta di tornare in prima serata. La tv è potente: si possono promuovere scrittori, musicisti, ragazzi che passano in video e poi trovano mercato per le loro cose. Cultura, ce n’è tanto bisogno. Non di tagli, di investimenti c’è bisogno. Di tutti i generi per carità, ma tutti».Berlusconi non sarà contento della notizia «Dice? Mah, non capisco. Di solito con l’età si acquista in saggezza. Io per esempio sono diventata tranquillissima. Nell’attesa di cambiare il paese cominciamo dal terrazzo di casa. Per questo mi occupo di gerani. L’importanza delle fragole, per dire. Vogliamo parlare di fragole?»

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