venerdì 15 gennaio 2010


PROCESSO MILLS RINVIATO A DOPO LA DECISIONE DELLA CASSAZIONE


È stata una partita a scacchi l'udienza del processo Berlusconi per la presunta corruzione del testimone Mills, finita a ora di pranzo con la decisione di sospendere e rinviare tutto al 27 febbraio, due giorni dopo la decisione della Cassazione che pronuncerà la parola definitiva sul caso del legale inglese, creatore del sistema off-shore di Fininvest-Mediaset e fino all'ottobre del 2008 coimputato del presidente del Consiglio. La prima mossa nell'aula a pianterreno della decima sezione penale la fa Niccolò Ghedini, deputato Pdl e legale del Cavaliere di Arcore. Ghedini intervenendo a sostegno della richiesta del collega Piero Longo di ridiscutere da capo la modifica al capo di imputazione a opera del pm del 2007 accenna «al giudice di legittimità che tra poco più di un mese dovrà prendere una decisione importante». Non è un'istanza formale ed esplicita di attendere la scelta della Suprema Corte, ma quelle dell'avvocato parlamentare sono parole che peseranno sui destini immediati del processo, anche se lo stesso Ghedini parlando coi cronisti taglia corto: «Io non ho chiesto niente».La discussione sulle eccezioni preliminari va avanti, il pm Fabio De Pasquale dice la sua e spiega che le richieste degli avvocati sono inammissibili. Per la difesa del premier va rivista la decisione del presidente del Tribunale di Milano che aveva dichiarato efficaci e utilizzabili tutti gli atti compiuti del vecchio collegio prima della separazione tra le posizioni di Berlusconi e Mills a causa del lodo Alfano. I giudici stanno tre ore in camera di consiglio e poco prima delle 13 leggono un'ordinanza in cui spiegano che gli atti conservano efficacia e che per quanto riguarda la loro utilizzabilità si deciderà caso per caso. Il presidente Francesca Vitale prima dichiara aperto il dibattimento e poi invitala parti a interloquire tenendo presente che il 25 febbraio è fissata l'udienza in cui la Cassazione deciderà le sorti dell'ex coimputato Mills, in relazione allo stesso fatto reato ora contestato a Berlusconi. La soddisfazione è palpabile sui volti di Ghedini e Longo. De Pasquale interviene per dire di essere contrario ad aspettare la Cassazione «perchè arriverà una decisione certamente rilevante ma non assorbente». Ci sono tempi ristretti, per il pm, il processo deve andare avanti e poi si vedrà. Ghedini e Longo affermano che non si può non aspettare, perchè dalla scelta della Suprema Corte arriveranno valutazioni procedurali importanti per il dibattimento in corso. Il presidente Vitale invita Ghedini a formulare l'istanza specificamente.«Certo presidente - ribatte Ghedini - anzi aggiungo nonostante il codice non lo imponga che siano dichiarati congelati i termini di prescrizione fino al 27 febbraio, in modo che le cose siano chiare». Segue un'altra riunione tra i giudici, questa volta breve ed arriva il rinvio. «Decisione di buon senso - è il commento di Ghedini - non c'è nessun attività dilatoria da parte nostra. Noi il processo lo vogliamo fare e nel caso ci dovessero dare i testi negati dal vecchio collegio è sicuro che il presidente Berlusconi sarà assolto. E dopo la Cassazione su Mills avremo a disposizione maggiori informazioni e tutto sarà più chiaro». Intanto - chiedono i cronisti - il Parlamento lavora per approvare leggi a favore del premier? «Non credo - è la risposta del legale - che entro il 25 febbraio si riesca ad approvare qualcosa». De Pasquale fa buon viso: «Forse è meglio così, in fondo sono poche le udienze che saltano». Ma un problema c'è e non sembra risolto dalla decisione del rinvio al 27 febbraio. Il 25 febbraio al massimo il giorno 26 ci sarà la sentenza della Cassazione, ma si tratterà del mero dispositivo. Soprattutto nel caso in cui la sentenza di conferma della condanna della Corte d'Appello dovesse essere modificata con l'assoluzione o con la prescrizione, bisognerà aspettare il deposito delle motivazioni. Come minimo ci sarà di mezzo un altro mese di tempo e in questo modo si arriverebbe a fine marzo, inizi di aprile. Entro quella scadenza il Parlamento potrebbe anche produrre «qualcosa» che influisca sul processo a Silvio Berlusconi accusato di aver corrotto «con almeno 600 mila dollari» David Mills al fine di «comprare» due false testimonianza nei processi All Iberian e tangenti Fininvest alla gdf.
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